Disturbo Affettivo Stagionale: Cambio di Stagione e Depressione

Disturbo Affettivo Stagionale: Cambio di Stagione e Depressione
Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Cos’è
  2. Chi Colpisce
  3. Segni Clinici e Sintomi
  4. Cause
  5. Diagnosi
  6. Fisiopatologia
  7. Cura

Cos’è

Cos'è il Disturbo Affettivo Stagionale?

Il Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder - SAD) o Disordine Affettivo Stagionale è un'alterazione psicofisica che porta a vari cambiamenti dell'umore i quali, colpendo soprattutto ad ogni inizio autunno – in percentuale minore all'inizio della primavera – paiono seguire un andamento ciclico e sistematico. Venne formalmente nominato e descritto per la prima volta nel 1984 da Norman E. Rosenthal e co. del "National Institute of Mental Health".

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Si tratta, per la precisione, di un sottoinsieme di disturbi dell'umore nel quale le persone sane, ovvero in piena salute mentale, durante la maggior parte dell'anno presentano sintomi depressivi che si ripropongono sistematicamente nello stesso periodo e più comunemente in inverno.

I sintomi più comuni sono: sonnolenza ed eccessivo bisogno di dormire, spossatezza ed astenia, eccessivo appetito con particolare riferimento al bisogno di carboidrati. Nel periodo estivo si può manifestare con accentuata ansietà.

Nella IV e VI edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV e DSM-V) non è più classificato come un "unico" disturbo dell'umore, bensì come "un modello stagionale" del disturbo depressivo maggiore che si verifica in uno specifico momento, e scompare totalmente nel resto dell'anno.

Sebbene gli esperti fossero inizialmente scettici, questa condizione è ora riconosciuta come un disturbo comune. Negli Stati Uniti il SAD colpisce solo l'1,4 % della popolazione in Florida e sale all'8,9 % in Alaska, il che lo dovrebbe correlare significativamente all'ambiente ed al clima.

Chi Colpisce

Chi Colpisce il Disturbo Affettivo Stagionale?

Il Disturbo Affettivo Stagionale colpisce soprattutto i paesi nordici, con eccezione dell'Islanda. Uno studio ha suggerito che la propensione al SAD potrebbe differire a causa di alcuni fattori genetici all'interno della popolazione islandese; canadesi di discendenza esclusivamente islandese mostrano bassi livelli di incidenza. Altri sostengono che tra i fattori protettivi potrebbe esserci l'elevato consumo di pesce nella dieta – in Islanda, 90 kg per persona all'anno – ricco di vitamina D (calciferolo) e di omega 3 biologicamente attivi quali acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA). Un'anomalia analoga si osserva in Giappone – dove il consumo annuo di pesce negli ultimi anni è in media di circa 60 kg pro capite.

In Alaska è stato stabilito che esiste un tasso SAD dell'8,9% e del 24,9% per il subsindromale (SSAD) – vedi sotto.

Sono più soggette al SAD le donne rispetto agli uomini e gli anziani rispetto ai giovani. La categoria più a rischio è certamente quella di chi soffre di alterazioni – neurologiche o psicologiche – del tono dell'umore, del ciclo sonno-veglia e non solo.

Quindi, il cambio di stagione è un momento critico soprattutto per chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati, poiché i vari cambiamenti a cui è sottoposto l'organismo acutizzano i disturbi preesistenti, fungendo da "stressors" o amplificatori di altri agenti stressanti. Non di meno, le persone che hanno uno stile di vita particolarmente trascurato, disordinato, stressante e irregolare potrebbero risentirne maggiormente.

Segni Clinici e Sintomi

Segni clinici e sintomi del SAD: come si manifesta il Disturbo Affettivo Stagionale?

Il quadro sintomatologico del disturbo affettivo stagionale è abbastanza vario, ma si presenta con sonnolenza eccessiva, spossatezza e bisogno di cibo (soprattutto carboidrati) più elevato del normale. In molti lamentano confusione, ansia e deficit di attenzione.

D'altro canto, trattandosi di un tipo di disturbo depressivo maggiore, chi ne soffre può manifestare uno degli altri sintomi associati, come sensazione di inutilità, disperazione, pensieri suicidi, perdita di interesse nelle attività ed astenia, diminuzione delle interazioni sociali, difficoltà di concentrazione, difficoltà a prendere decisioni, diminuzione della libido, agitazione ecc.

I sintomi invernali del disturbo affettivo stagionale includono più frequentemente: sonno eccessivo o difficoltà a svegliarsi al mattino, nausea e tendenza a mangiare eccessivamente – spesso con un desiderio maggiore di carboidrati – il quale porta facilmente ad un aumento del peso.

Non sono rari la letargia primaverile o altri modelli di alterazione stagionale dell'umore. Sebbene ogni singolo caso possa sembrare molto diverso dagli altri, diversamente al SAD invernale, le persone che soffrono di depressione primaverile ed estiva hanno maggior possibilità di sviluppare sintomi come insonnia, diminuzione dell'appetito e perdita di peso, agitazione o ansietà.

Disturbo Bipolare correlato al SAD

I modelli di alterazione stagionale dell'umore sono tipici dei disturbi bipolari e correlati, tra cui disturbo bipolare tipo 1 e disturbo bipolare tipo 2. La maggior parte delle persone con disturbo affettivo stagionale soffre di un disturbo depressivo maggiore, ma ben il 20 % del totale può manifestare un disturbo bipolare.

Poiché il trattamento della depressione maggiore e del disturbo bipolare è molto diverso, risulta di fondamentale importanza differenziare la diagnosi prima di stabilire un eventuale terapia. Le persone con pattern stagionale possono manifestare depressione o disturbo bipolare in inverno, guarendo in primavera o estate. Circa il 25% dei pazienti con disturbo bipolare può presentare un andamento stagionale depressivo, associato a disturbo bipolare II, rapida ciclizzazione, disturbi del comportamento alimentare ed altri episodi depressivi. Il genere sessuale mostra caratteristiche cliniche ben distinte:

  • I maschi soffrono maggiormente di disturbo bipolare II ed hanno un numero più elevato di episodi depressivi
  • Le femmine soffrono maggiormente di disturbi ciclici e disturbi del comportamento alimentare.

Cause

Cause del Disturbo Affettivo Stagionale

In molte specie animali, l'attività diminuisce durante i mesi invernali in risposta alla riduzione della disponibilità di cibo e della luce solare (soprattutto per gli animali diurni), e alla difficoltà di sopravvivere al freddo. Il letargo è un esempio estremo, ma anche le specie che non entrano in questo stato presentano spesso cambiamenti del comportamento durante la stagione fredda. Presumibilmente, durante la maggior parte della preistoria umana, in inverno la disponibilità di cibo era molto bassa e questa tendenza a ridurre il tono dell'umore potrebbe economizzare il dispendio calorico. La prevalenza femminile del Disturbo Affettivo Stagionale suggerisce che potrebbe avere anche un ruolo regolatore della funzione riproduttiva.

Per giustificare l'insorgenza del SAD sono state proposte varie teorie.

  • Una è che sia correlato ad una mancanza di serotonina e che i relativi polimorfismi possano svolgere un ruolo determinante nell'eziologia del disturbo. I topi incapaci di trasformare la serotonina in N-acetilserotonina – per mezzo della serotonina N-acetiltransferasi – sembrano esprimere un comportamento "simile alla depressione" e gli antidepressivi come la fluoxetina aumentano la quantità dell'enzima serotonina N-acetiltransferasi, determinando un effetto simile alla terapia antidepressiva usata per gli umani. D'altro canto, alcune condizioni che inibiscono patologicamente il sonno, si basano sull'aumento del trasportatore della serotonina (SERT), che ne riduce il passaggio attraverso le sinapsi e impedendone la funzione biologica
  • Un'altra teoria è che sia correlato ad un'alterazione della melatonina. Questa, prodotta dalla ghiandola pineale anche in risposta alla captazione della retina oculare di luce solare – connessione del tratto retinoipotalamico al nucleo soprachiasmatico – è influenzata (diminuita) dall'esposizione alla luce solare. La secrezione di melatonina è fondamentalmente controllata dall'orologio circadiano endogeno, ma può anche essere modificata dall'esposizione luminosa. Troppa melatonina determina una condizione di sonnolenza, apatia e debolezza.

Uno studio ha cercato eventuali correlazioni tra la predisposizione al SAD ed alcuni tratti della personalità.  Citazione:

"Correlations between certain personality traits, higher levels of neuroticism, agreeableness, openness, and an avoidance-oriented coping style, appeared to be common in those with SAD".

[Oginska, Halszka; Oginska-Bruchal, Katarzyna (2014). "Chronotype And Personality Factors Of Predisposition To Seasonal Affective Disorder". Chronobiology International: The Journal of Biological & Medical Rhythm Research. 31 (4): 523–531].

Giocano un ruolo importantissimo anche la soggettività e "come" avviene il cambio di stagione – in maniera progressiva, brusca, la piovosità ecc. Potrà sembrare strano ma, in realtà, non c'è da meravigliarsi. Dopotutto, queste variazioni coinvolgono anche meccanismi "teoricamente" indipendenti dall'equilibrio psicologico e dalla secrezione ormonale. Basti pensare al diminuito funzionamento del sistema immunitario e alla maggior possibilità di contrarre patologie infettive (influenzali o parainfluenzali), candidosi o candidiasi, acuzie dell'herpes labiale, psoriasi, acuzie di certe patologie croniche infiammatorie dell'intestino ecc. Queste circostanze temporanee possono rendere l'inizio della primavera – un periodo molto atteso – più difficile da superare al meglio della forma.

Diagnosi

Diagnosi del Disturbo Affettivo stagionale

Secondo i criteri del DSM-IV dell'Associazione Psichiatrica Americana, il Disturbo Affettivo Stagionale non è da considerare una patologia a sé stante. È definito come "course specifier" e viene utilizzato come fattore aggiuntivo degli episodi di depressione nei pazienti con disturbo depressivo maggiore o pazienti con disturbo bipolare diagnosticati.

La diagnosi di "Seasonal Pattern Specifier" deve soddisfare quattro criteri:

  • Gli episodi depressivi si devono verificare in un particolare periodo dell'anno
  • Manifestazione di remissione o mania / ipomania in un momento caratteristico dell'anno
  • Gli episodi devono essersi ripetuti per almeno due anni in assenza di depressione maggiore non stagionale nello stesso periodo
  • Gli episodi stagionali devono superare gli altri eventi depressivi durante tutta la vita del paziente.

La Mayo Clinic descrive tre tipi di SAD, ciascuno con la propria serie di sintomi.

Fisiopatologia

Fisiopatologia del Disturbo Affettivo Stagionale

Come anticipato, si ritiene che le variazioni stagionali dell'umore siano legate all'esposizione solare. A favore di questa tesi sta l'efficacia della terapia a luce intensa, che simulerebbe i raggi solari. Non a caso il Disturbo Affettivo Stagionale è maggiormente presente alle latitudini della regione artica, come la Finlandia settentrionale (64 ° 00 'N), dove il tasso di SAD è del 9,5 %. La copertura nuvolosa può contribuire ad enfatizzare gli effetti negativi del disturbo. Esistono prove che molti pazienti con SAD soffrano di un ritardo nel ritmo circadiano e che un trattamento con luce intensa possa correggerlo migliorando la situazione.

I sintomi del Disturbo Affettivo Stagionale sono simili a quelli della distimia e del disturbo depressivo maggiore. Esiste anche un potenziale rischio di suicidio in alcuni pazienti che manifestano SAD. Uno studio riporta che il 6-35% dei pazienti ha richiesto il ricovero ospedaliero durante il periodo di malattia. A volte, i pazienti possono non sentirsi depressi, ma piuttosto mancano di energia per svolgere le attività quotidiane.

Il Disturbo Affettivo Stagionale Subsindromico (SSAD) è una forma più lieve di SAD che ha un'incidenza del 14,3 % (vs 6,1% del SAD) nella popolazione statunitense.

La sintomatologia del SAD e del SSAD può essere attenuata o estinta grazie alla pratica di esercizio fisico motorio e dall'aumento delle attività all'aria aperta, in particolare nei giorni di sole – conseguente aumento dell'esposizione solare. I collegamenti tra umore umano e stagione sono ben documentati, anche negli individui sani.

Cura

Gestione del Disturbo Affettivo Stagionale

I trattamenti per il disturbo affettivo stagionale classico invernale comprendono:

Fototerapia per il Disturbo Affettivo Stagionale

Le alterazioni correlate al fotoperiodo della durata della secrezione di melatonina possono influenzare i cicli dell'umore stagionale del SAD. Ciò suggerisce che la terapia della luce può essere un trattamento efficace. La terapia della luce sfrutta una "lightbox" che emette molti più lumen rispetto a una normale lampada a incandescenza. Vengono utilizzati un "full spectrum" a luce bianca di 10.000 lux, blu a una lunghezza d'onda di 480 nm di 2.500 lux o verde (effettivamente ciano o blu-verde) a una lunghezza d'onda di 500 nm di 350 lux.

La fototerapia si pratica a una distanza di 30-60 cm dalla lightbox, con gli occhi aperti ma senza fissare direttamente la fonte di luce, per 30-60 minuti. Uno studio pubblicato nel maggio 2010 suggerisce che la luce verde o bianca è più efficacie di quella blu, spesso usata per il trattamento del SAD. Uno studio ha dimostrato che fino al 69% dei pazienti ritiene che il trattamento con la lightbox sia "sgradevole" e per questo il 19% ne interrompe l'uso; azzeccare la luce giusta è quindi di determinante importanza.

Un'altra tecnica molto efficacie è la "simulazione d'alba"; in alcuni studi è emersa una risposta migliore dell'83% rispetto ad altre terapie luminose. Se confrontata con la ionizzazione negativa dell'aria, la luce intensa è risultata del 57% più efficace mentre la simulazione d'alba del 50%. I pazienti che usano la fototerapia tendono a migliorare già dalla prima settimana, ma i risultati diventano importanti solo dopo diverse settimane. La maggior parte degli studi l'ha trovata efficace come trattamento stagionale, per una durata di diverse settimane, ovvero fino a quando è possibile un'esposizione normale e frequente alla luce solare.

La fototerapia può anche consistere nell'esposizione naturale alla luce del sole, trascorrendo più tempo all'esterno o utilizzando un eliostato controllato da un computer per riflettere la luce del sole nelle finestre di casa o dell'ufficio. Sebbene la fototerapia sia il trattamento elitario per il SAD, per ridurre il rischio di cancro alla pelle, bisognerebbe evitare un'esposizione eccessivamente prolungata sia di tipo solare, sia alle luci artificiali che non schermano dai raggi ultravioletti.

Terapia farmacologica per il Disturbo Affettivo Stagionale

Nel trattamento del SAD si sono dimostrati efficaci soprattutto gli antidepressivi SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina). Tra questi: fluoxetina, sertralina e paroxetina. Sia la fluoxetina che la fototerapia hanno dimostrato efficacia nel 67% dei casi [Can-SAD stuydy, 2006]. Quello con modafinil può essere considerato un trattamento efficace e ben tollerato. È stato dimostrato che il rilascio prolungato di bupropione può prevenire il SAD in una persona su otto, ma non è stato confrontato direttamente con altre opzioni.

Un'altra possibile spiegazione è che, in carenza di esposizione ultravioletta B, i livelli di vitamina D diventino insufficienti. Un'alternativa potrebbe quindi consistere nell'assunzione di supplementi di vitamina D. Tuttavia, gli studi non hanno mostrato un legame tra i livelli di vitamina D e i sintomi depressivi negli anziani cinesi e nelle donne anziane britanniche.

Altre terapie per il Disturbo Affettivo Stagionale

A seconda del paziente, può essere possibile associare più di un trattamento – ad esempio fototerapia e farmaci.

La ionizzazione negativa dell'aria, che comporta il rilascio di particelle cariche nell'ambiente durante il sonno, si è rivelata efficace nel 47,9 % dei casi, ma solo nel caso in cui gli ioni negativi vengano rilasciati in quantità sufficiente.

L'esercizio fisico ha dimostrato essere una forma efficace di terapia anti-depressiva, in particolare se aggiunta ad un'altra forma di trattamento per il SAD. Uno studio ha rilevato una marcata efficacia di attività motoria e fototerapia nel trattamento dei sintomi depressivi. I pazienti sottoposti a esercizio fisico in combinazione alla fototerapia (contemporaneamente) hanno recuperato velocemente.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer