Quentiax - Foglio Illustrativo
Principi attivi: Quetiapina
Quentiax 150 mg compresse a rilascio prolungato
Quentiax 200 mg compresse a rilascio prolungato
Quentiax 300 mg compresse a rilascio prolungato
I foglietti illustrativi di Quentiax sono disponibili per le confezioni:
- Quentiax 25 mg compresse rivestite con film, Quentiax 100 mg compresse rivestite con film, Quentiax 150 mg compresse rivestite con film, Quentiax 200 mg compresse rivestite con film, Quentiax 300 mg compresse rivestite con film
- Quentiax 150 mg compresse a rilascio prolungato, Quentiax 200 mg compresse a rilascio prolungato, Quentiax 300 mg compresse a rilascio prolungato
- Quentiax 50 mg compresse a rilascio prolungato
Indicazioni Perché si usa Quentiax? A cosa serve?
Quentiax contiene una sostanza chiamata quetiapina. Questa appartiene ad un gruppo di medicinali chiamati antipsicotici. Quentiax può essere usato per trattare malattie gravi come:
- Schizofrenia: Può vedere, sentire o provare cose che non ci sono, credere a cose che non sono reali o sentirsi insolitamente sospettoso, ansioso, confuso, colpevole, teso o depresso.
- Mania: Può sentirsi molto eccitato, euforico, agitato, entusiasta o iperattivo o avere scarsa capacità di giudizio incluso essere aggressivo o dirompente.
- Depressione bipolare: per cui può sentirsi triste. Può sentirsi depresso, colpevole, mancare di energia, perdere appetito e/o non poter dormire.
Quando Quentiax viene assunto per trattare episodi depressivi maggiori associati a disturbo depressivo maggiore, deve essere usato in aggiunta ad un altro farmaco indicato per trattare questa malattia.
Il suo medico può continuare a somministrarle QUENTIAX quando si sente meglio per prevenire la ricomparsa dei sintomi.
controindicazioni Quando non dev'essere usato Quentiax
NON PRENDA QUENTIAX:
- Se è allergico alla quetiapina o ad uno qualunque degli eccipienti di questo medicinale
- Se sta prendendo uno qualsiasi dei seguenti medicinali:
- alcuni medicinali per il trattamento dell'HIV.
- medicinali azolici (per le infezioni da funghi).
- eritromicina o claritromicina (per le infezioni).
- nefazodone (per la depressione).
Non assuma Quentiax se quanto indicato la riguarda. Se ha dubbi, contatti il medico o il farmacista prima di assumere Quentiax.
Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Quentiax
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Quentiax.
Prima di assumere il medicinale, informi il medico se:
- Se lei o qualcuno della sua famiglia ha qualsiasi problema cardiaco, per esempio problemi del ritmo cardiaco o se sta prendendo qualsiasi medicinale che può avere un impatto sul modo in cui batte il suo cuore;
- Se ha la pressione del sangue bassa;
- Se ha avuto un ictus, in particolar modo se è anziano;
- Se ha problemi epatici;
- Se ha mai avuto convulsioni;
- Se soffre di diabete o se rischia di avere il diabete. Se è così, il medico può controllare i livelli di zuccheri nel sangue, durante l'assunzione di Quentiax;
- Se sa di aver avuto in passato una conta bassa di globuli bianchi (che può essere o non essere stata causata da altri medicinali).
- Se è una persona anziana con demenza (perdita della funzione del cervello). Se è questo il suo caso, non deve prendere Quentiax poiché il gruppo di medicinali cui appartiene Quentiax può aumentare il rischio di ictus, o in alcuni casi il rischio di morte nelle persone anziane con demenza
- Se lei o qualcuno nella sua famiglia ha una storia di coaguli ematici, dato che medicinali come questi sono stati associati alla formazione di coaguli nel sangue;
- Se ha fattori di rischio associati ad infiammazione del pancreas (trigliceridi, calcoli o consumo di alcool)
Informi immediatamente il medico se manifesta i seguenti sintomi dopo l'assunzione di Quentiax:
- Una combinazione di temperatura elevata (febbre), grave rigidezza muscolare, sudorazione o un ridotto livello di coscienza (un disturbo chiamato "sindrome neurolettica maligna"). Può essere necessario un immediato trattamento medico
- movimenti incontrollabili, principalmente del viso o della lingua,
- capogiro o una forte sensazione di sonnolenza. Ciò potrebbe aumentare il rischio di lesioni accidentali (cadute) nei pazienti anziani
- Convulsioni (crisi epilettiche)
- Un'erezione dolorosa e di lunga durata (priapismo)
Queste condizioni possono essere causate da questo tipo di medicinale.
Queste condizioni possono essere causate da questa tipologia di medicinale. Informi il suo medico il prima possibile se manifesta:
- febbre, sintomi simil-influenzali, mal di gola o qualsiasi altra infezione, perché potrebbero essere conseguenza di una conta dei globuli bianchi molto bassa, che potrebbe richiedere che Quentiax venga interrotto e/o che venga somministrato un trattamento.
- Stitichezza insieme a dolore addominale persistente o stitichezza che non ha risposto al trattamento, poiché potrebbero portare a un più serio blocco intestinale.
Pensieri suicidari o peggioramento della depressione
Se è depresso può avere a volte pensieri autolesivi e di suicidio. Questi possono aumentare all'inizio del trattamento, poiché questi medicinali hanno bisogno di tempo per svolgere la loro azione, di solito circa due settimane, ma a volte di più. Questi pensieri possono anche aumentare se interrompe bruscamente il trattamento. E' più probabile che abbia questi pensieri se è un giovane adulto. Le informazioni dagli studi clinici hanno evidenziato un rischio maggiore di pensieri suicidari e/o comportamenti suicidari nei giovani adulti di età inferiore ai 25 anni con depressione.
Se ha pensieri autolesivi o di suicidio, contatti il medico in qualsiasi momento o si rechi immediatamente all'ospedale. Può trovare di aiuto raccontare ad un amico o ad un parente che soffre di questi sintomi, e chiedere loro di leggere questo foglio. Può chiedere loro di dirle se pensano che i suoi sintomi stiano peggiorando, o se sono preoccupati per qualsiasi altro cambiamento nel suo comportamento. Nei pazienti che assumono Quentiax è stato osservato aumento di peso. Lei e il suo medico dovete controllare il peso regolarmente.
Aumento di peso
Nei pazienti in trattamento con Quentiax è stato riportato aumento di peso. Il suo peso deve essere controllato regolarmente sia da lei che dal suo medico.
Bambini e adolescenti
Quentiax non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.
Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Quentiax
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Non prenda Quentiax se sta prendendo uno qualsiasi dei seguenti medicinali:
- Alcuni medicinali per l'HIV,
- medicinali azolici (per le infezioni da funghi),
- eritromicina o claritromicina (per le infezioni),
- Nefazodone (per la depressione).
Informi il medico se sta prendendo uno qualsiasi dei seguenti medicinali:
- medicinali per l'epilessia (come la fenitoina o la carbamazepina);
- medicinali per la pressione del sangue alta;
- barbiturici (per la difficoltà a dormire);
- tioridazina (un altro medicinale antipsicotico);
- medicinali che possono avere un impatto sul modo in cui batte il suo cuore, ad esempio medicinali che possono causare uno squilibrio degli elettroliti (bassi livelli di potassio o magnesio) come i diuretici (medicinali farmaci che determinano un aumento della produzione di urina) o alcuni antibiotici (medicinali per trattare le infezioni).
Prima di interrompere l'assunzione di qualsiasi medicinale, informi il medico.
Quentiax con cibi, bevande e alcool
- Quentiax può essere assunta indipendentemente dai pasti.
- Faccia attenzione alla quantità di alcol ingerita. Questo perché l'effetto combinato di Quentiax con l'alcol può renderla assonnato.
- Non beva succo di pompelmo mentre assume Quentiax. Può influire sul modo in cui agisce il medicinale.
Avvertenze È importante sapere che:
Gravidanza e Allattamento
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.
Non deve assumere Quentiax durante la gravidanza a meno che non ne abbia parlato con il medico. Non deve assumere Quentiax durante l'allattamento al seno.
Nei neonati le cui madri hanno utilizzato Quentiax nell'ultimo trimestre (ultimi tre mesi di gravidanza) possono verificarsi i seguenti sintomi: tremore, rigidità e/o debolezza muscolare, sonnolenza, agitazione, problemi respiratori e difficoltà nell'assunzione di cibo. Se il suo bambino sviluppa uno qualsiasi di questi sintomi può aver bisogno di contattare il medico.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Le sue compresse possono farla sentire assonnata. Perciò non guidi o non usi macchinari finché non sa come le compresse agiscono su di lei.
Quentiax contiene lattosio e sodio
Quentiax contiene lattosio, un tipo di zucchero. Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.
Ogni compressa a rilascio prolungato da 150 mg contiene 14,53 mg di sodio.
Ogni compressa a rilascio prolungato da 200 mg contiene 19,38 mg di sodio.
Dosi maggiori di 1 compressa contengono più di 23 mg (1 mmol) di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta per il controllo del sodio.
Ogni compressa a rilascio prolungato da 150 mg contiene 29,06 mg di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta per il controllo del sodio.
Effetti sul controllo dei farmaci nelle urine
Se viene sottoposto ad un controllo sulla presenza di farmaci nelle urine, in caso di ricorso a determinati test, l'assunzione di Quentiax può causare risultati positivi per il metadone o per alcuni farmaci per la depressione chiamati antidepressivi triciclici, anche se non sta prendendo questi farmaci. Se ciò accade può essere eseguito un test più specifico.
Dose, modo e tempo di somministrazione Come usare Quentiax: Posologia
Prenda sempre questo medicinale seguendo esattamente le istruzioni del suo medico o del farmacista. Se ha dubbi, deve consultare il suo medico o il farmacista.
Il medico deciderà la dose iniziale. La dose di mantenimento (dose giornaliera) dipenderà dal tipo di malattia che lei ha e dalle necessità, ma generalmente sarà tra 150mg e 800mg,
- Assumerà le compresse una volta al giorno, all'ora di coricarsi o due volte al giorno, in base alla sua malattia.
- Ingerisca le compresse intere con un bicchiere di acqua.
- Può assumere le compresse indipendentemente dai pasti.
- Non beva succo di pompelmo mentre assume Quentiax. Può influire sul modo in cui agisce il medicinale.
- Non interrompa l'assunzione delle compresse anche se si sente meglio, a meno che non glielo dica il medico.
Problemi al fegato
Se ha problemi al fegato il medico può modificare la dose.
Persone anziane
Se è anziano il medico può modificare la sua dose.
Uso nei bambini e negli adolescenti
Quentiax non è raccomandato per persone di età inferiore ai 18 anni.
Se si dimentica di prendere Quentiax
Non prenda una dose doppia per compensare una compressa dimenticata. Se dimentica una dose, la prenda non appena si ricorda. Se è quasi l'ora della dose successiva, aspetti di prendere quella.
Se smette di prendere Quentiax
Se interrompe bruscamente il trattamento con Quentiax, può non essere in grado di dormire (insonnia), può avere malessere (nausea), o può avere mal di testa, diarrea, vomito, capogiri o irritabilità. Il medico le può suggerire di ridurre la dose gradualmente prima di interrompere il trattamento.
Se ha ulteriori domande sull'uso di questo medicinale, chieda al suo medico o al suo farmacista.
Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Quentiax
Se prende più della sua dose normale, contatti il medico o l'ospedale più vicino il prima possibile. Porti con sé le compresse. Se prende più Quentiax di quanto prescritto dal medico, può sentirsi assonnato, avere capogiri, battito cardiaco anomalo, pressione sanguigna bassa, convulsioni, svenimento, danno muscolare, confusione, delirio, eccitazione, incapacità a svuotare la vescica o difficoltà a respirare.
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Quentiax
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Molto comuni (possono verificarsi in più di 1 persona su 10):
- Capogiri, (che possono portare a cadute), mal di testa, bocca secca.
- Sonnolenza (questa può svanire col tempo, continuando a prendere le sue compresse di Quentiax), può portare a cadute.
- Sintomi da astinenza (sintomi che si verificano quando interrompe l'assunzione di Quentiax) includono incapacità ad addormentarsi (insonnia), malessere (nausea), mal di testa, diarrea, vomito, capogiri, e irritabilità. Si consiglia la sospensione graduale per un periodo di almeno 1-2 settimane.
- Aumento di peso.
- Ridotta quantità di emoglobina o aumentata quantità di alcuni grassi nel sangue (trigliceridi e colesterolo totale).
Comuni (possono colpire fino a 1 persona su 10):
- Battito cardiaco rapido
- Battito cardiaco anomalo con il cuore che batte forte, con ritmo accelerato o con salto dei battiti
- Naso chiuso
- Stipsi, disturbi di stomaco (indigestione)
- Sensazione di debolezza, svenimento (può portare a cadute).
- Gonfiore delle braccia o delle gambe.
- Pressione del sangue bassa in posizione eretta. Questo può portare a capogiri o a svenimento (può portare a cadute).
- Livelli aumentati di zuccheri nel sangue, aumentati livelli degli enzimi epatici, aumenti nella quantità di un ormone chiamato prolattina nel sangue o alterazioni degli ormoni tiroidei
- Visione offuscata.
- Movimenti muscolari anomali. Questi includono difficoltà ad iniziare i movimenti muscolari, tremori, sensazione di irrequietezza o rigidità muscolare senza dolore.
- Sogni anomali e incubi.
- Aumento dell'appetito.
- Sensazione di irritazione.
- Disturbi della parola e del linguaggio.
- Pensieri suicidari e peggioramento della depressione
- Fiato corto
- Vomito (principalmente negli anziani)
- Febbre
Non comuni (possono colpire fino a 1 persona su 100):
- Diminuzione dei livelli di sodio nel sangue.
- Convulsioni o crisi.
- Reazioni allergiche che possono includere rigonfiamenti (pomfi), gonfiore della pelle e gonfiore intorno alla bocca.
- Sensazione sgradevole alle gambe (detta anche sindrome delle gambe senza riposo).
- Difficoltà ad inghiottire.
- Disfunzione sessuale.
- Movimenti incontrollabili, principalmente del viso o della lingua.
- Peggioramento di diabete pre-esistente.
- Cambiamenti nell'attività elettrica del cuore osservati all'ECG (prolungamento dell'intervallo QT), battito cardiaco rallentato
- Scarsa attività della ghiandola tiroidea che può causare stanchezza o aumento di peso (ipotiroidismo).
- Numero ridotto di piastrine (trombocitopenia).
- Ridotto numero di globuli rossi (anemia)
Rari (possono colpire fino a 1 persona su 1.000):
- Una combinazione di temperatura alta (febbre), sudorazione, muscoli rigidi, sensazione di sonnolenza o svenimento (un disturbo chiamato "sindrome neurolettica maligna").
- Ingiallimento della pelle e degli occhi (ittero). Infiammazione del fegato (epatite)
- Erezione dolorosa e persistente (priapismo).
- Gonfiore del seno e produzione inaspettata di latte (galattorrea)
- Disturbi mestruali.
- Coaguli di sangue nelle vene, in particolar modo nelle gambe (i sintomi includono gonfiore, dolore e arrossamento delle gambe), che possono viaggiare attraverso i vasi sanguigni fino ai polmoni causando dolore al torace e difficoltà di respirazione. Se nota uno qualsiasi di questi sintomi consulti immediatamente un medico
- Camminare, parlare o mangiare o compiere altre attività nel sonno
- Temperatura corporea bassa.
- Infiammazione del pancreas
- Sindrome metabolica
- Grave riduzione nel numero dei globuli bianchi che rende le infezioni più probabili (agranulocitosi).
- Aumento nei livelli della creatina fosfochinasi nel sangue (una sostanza presente nei muscoli).
Molto rari (possono colpire fino a 1 persona su 10.000):
- Grave malattia con pustole sulla pelle, sulla bocca, sugli occhi e sui genitali (Sindrome di StevensJohnson).
- Grave reazione allergica, (chiamata anafilassi) che può causare difficoltà di respirazione o shock.
- Rapido gonfiore della pelle, di solito intorno agli occhi, alle labbra e nella gola (angioedema).
- Inappropriata secrezione di un ormone che controlla il volume delle urine.
- Rottura delle fibre muscolari e dolore ai muscoli (rabdomiolisi)
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):
- Grave improvvisa reazione allergica con sintomi quali febbre e vesciche sulla pelle e desquamazione della pelle (necrolisi epidermica tossica), esantema della cute con macchie rosse irregolari (eritema multiforme).
- Grave riduzione nel numero dei globuli bianchi (neutropenia).
La classe dei medicinali a cui Quentiax appartiene può causare problemi del ritmo cardiaco, che possono essere gravi e in casi gravi possono essere fatali.
Il medico può chiederle di effettuare regolarmente esami del sangue.
Effetti indesiderati aggiuntivi nei bambini e adolescenti
Gli stessi effetti indesiderati che possono verificarsi negli adulti possono verificarsi anche nei bambini e negli adolescenti.
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati solo nei bambini e negli adolescenti:
Molto comuni ( possono colpire più di 1 persona su 10):
- Aumento della quantità di un ormone chiamato prolattina nel sangue. Questo aumento può portare a:
- avere gonfiore del seno e una inaspettata produzione di latte nei ragazzi e nelle ragazze.
- non avere il ciclo o ad avere il ciclo irregolare nelle ragazze.
- Aumento dell'appetito.
- Vomito.
- Movimenti muscolari anomali. Questi includono difficoltà ad iniziare i movimenti muscolari, tremori, sensazione di irrequietezza o rigidità muscolare senza dolore.
- Aumento della pressione sanguigna.
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio illustrativo, si rivolga al medico o al farmacista
Effetti indesiderati comuni (possono riguardare fino a 1 persona su 10):
- Sentirsi deboli, svenimento (che può causare cadute)
- Naso otturato.
- Irritabilità.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e conservazione
Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla scatola, sul contenitore e sul blister dopo SCAD. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno del mese.
Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione.
Contenitore per compresse in HDPE:
Il periodo di validità dopo la prima apertura è di 3 mesi.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al suo farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre informazioni
Cosa contiene Quentiax
- Il principio attivo è la quetiapina.
Compresse a rilascio prolungato da 150 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 150 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
Compresse a rilascio prolungato da 200 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 200 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
Compresse a rilascio prolungato da 300 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 300 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
- Gli altri componenti sono ipromellosa, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, disodio fosfato diidrato e magnesio stearato nel nucleo della compressa e alcool polivinilico, titanio diossido (E171), macrogol, talco, ossido di ferro rosso (E172) - solo nelle compresse a rilascio prolungato da 150 mg e ossido di ferro giallo (E172) nel rivestimento. Vedere paragrafo 2.
Descrizione dell'aspetto di Quentiax e contenuto della confezione
Le compresse a rilascio prolungato da 150 mg sono compresse di colore rosa-arancio, rotonde, biconvesse, rivestite con film dai bordi smussati. Dimensioni della compresse: il diametro è di 10 mm e lo spessore è 4,6-6,0 mm.
Le compresse a rilascio prolungato da 200 mg sono compresse di colore giallo-marrone, ovali, biconvesse, rivestite con film. Dimensioni della compresse: la lunghezza è di 16 mm e lo spessore è 5,6-7,1 mm.
Le compresse a rilascio prolungato da 300 mg sono compresse di colore giallo-marrone chiaro, a forma di capsula, biconvesse, rivestite con film. Dimensioni della compresse: la lunghezza è di 19,1 mm e lo spessore è 5,9-7,4 mm.
Quentiax è disponibile in confezioni contenenti 10, 30, 50, 60, 90 e 100 compresse a rilascio prolungato in blister in OPA/Alu/PVC/Alu È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
QUENTIAX 150 - 200 - 300 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Compresse a rilascio prolungato da 150 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 150 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
Compresse a rilascio prolungato da 200 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 200 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
Compresse a rilascio prolungato da 300 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 300 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato).
Eccipienti con effetti noti:
Compresse a rilascio prolungato da 150 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 37,57 mg di lattosio e 14,53 mg di sodio.
Compresse a rilascio prolungato da 200 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 50,09 mg di lattosio e 19,38 mg di sodio.
Compresse a rilascio prolungato da 300 mg:
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 75,15 mg di lattosio e 29,06 mg di sodio.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Compressa a rilascio prolungato
Compresse a rilascio prolungato da 150 mg:
Compresse di colore rosa-arancio, rotonde, biconvesse, rivestite con film dai bordi smussati.
Dimensioni della compresse: il diametro è di 10 mm e lo spessore è 4,6-6,0 mm.
Compresse a rilascio prolungato da 200 mg:
Compresse di colore giallo-marrone, ovali, biconvesse, rivestite con film.
Dimensioni della compresse: la lunghezza è di 16 mm e lo spessore è 5,6-7,1 mm.
Compresse a rilascio prolungato da 300 mg:
Compresse di colore giallo-marrone chiaro, a forma di capsula, biconvesse, rivestite con film.
Dimensioni della compresse: la lunghezza è di 19,1 mm e lo spessore è 5,9-7,4 mm.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Quentiax è indicato per:
• trattamento della schizofrenia
• trattamento del disturbo bipolare: o per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi associati al disturbo bipolare
o per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare
o per la prevenzione di recidive nei pazienti con disturbo bipolare, nei pazienti in cui l'episodio maniacale o depressivo ha risposto al trattamento con quetiapina.
• trattamento aggiuntivo di episodi depressivi maggiori nei pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) che hanno avuto una risposta subottimale alla monoterapia con farmaci antidepressivi (vedere paragrafo 5.1). Prima di iniziare il trattamento, i medici devono prendere in considerazione il profilo di sicurezza di Quentiax (vedere paragrafo 4.4).
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Posologia
Esistono diversi schemi di dosaggio per ciascuna indicazione. Bisogna pertanto assicurarsi che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio più appropriato per la loro patologia.
Adulti
Per il trattamento della schizofrenia e degli episodi maniacali da moderati a gravi associati al disturbo bipolare
Quentiax deve essere somministrato almeno un'ora prima di un pasto. La dose giornaliera all'inizio della terapia è di 300 mg al Giorno 1 e di 600 mg al Giorno 2. La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg, tuttavia, se clinicamente giustificato, il dosaggio può essere aumentato a 800 mg al giorno. La dose deve essere aggiustata in un intervallo di dosaggio efficace che varia tra 400 mg e 800 mg al giorno, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del paziente. Per la terapia di mantenimento della schizofrenia non è necessario alcun adeguamento del dosaggio.
Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare
Quentiax deve essere somministrato prima di coricarsi. La dose totale giornaliera per i primi quattro giorni di terapia è di 50 mg (Giorno 1), 100 mg (Giorno 2), 200 mg (Giorno 3) e 300 mg (Giorno 4). La dose giornaliera raccomandata è di 300 mg. Negli studi clinici non è stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo di pazienti trattato con la dose da 600 mg rispetto ai pazienti trattati con 300 mg (vedere paragrafo 5.1). Singoli pazienti possono beneficiare del trattamento con il dosaggio da 600 mg. Le dosi superiori a 300 mg devono essere somministrate da medici con esperienza nel trattamento del disturbo bipolare. In singoli pazienti, nel caso di problemi di tolleranza, gli studi clinici hanno evidenziato che potrebbe essere considerata la riduzione della dose fino ad un minimo di 200 mg.
Per la prevenzione di recidive nel disturbo bipolare
Per prevenire la recidiva di episodi maniacali, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti responsivi a Quentiax per il trattamento acuto del disturbo bipolare devono proseguire la terapia con Quentiax alla stessa dose somministrata alla sera prima di coricarsi. La dose di Quentiax può essere aggiustata in base alla risposta clinica e alla tollerabilità del singolo paziente in un intervallo compreso tra 300 mg e 800 mg/die. È importante utilizzare la dose minima efficace per la terapia di mantenimento.
Per il trattamento aggiuntivo di episodi depressivi maggiori associati al DDM
Quentiax deve essere somministrato prima di coricarsi. La dose giornaliera all'inizio della terapia è di 50 mg nei Giorni 1 e 2 e 150 mg nei Giorni 3 e 4. L'effetto antidepressivo è stato osservato alle dosi di 150 e 300 mg/die in studi clinici a breve termine come terapia aggiuntiva (ad amitriptilina, bupropione, citalopram, duloxetina, escitalopram, fluoxetina, paroxetina, sertralina e venlafaxina - vedere paragrafo 5.1) e alla dose di 50 mg/die negli studi clinici a breve termine in monoterapia. A dosi superiori aumenta il rischio di eventi avversi. I medici devono pertanto accertarsi che venga utilizzata la dose minima efficace per il trattamento, iniziando con 50 mg/die. L'eventuale incremento del dosaggio da 150 a 300 mg/die deve essere basato sulla valutazione del singolo paziente.
Passaggio dalla terapia con quetiapina compresse a rilascio immediato
Per un dosaggio più comodo, i pazienti attualmente trattati con dosi suddivise di compresse di quetiapina a rilascio immediato, possono passare al trattamento con Quentiax alla dose totale giornaliera equivalente somministrata una volta al giorno. Possono essere necessari aggiustamenti individuali del dosaggio.
Pazienti anziani
Come per altri antipsicotici ed antidepressivi, Quentiax deve essere utilizzato con cautela nei pazienti anziani, specie durante le prime fasi del trattamento. Può essere necessario che l'incremento progressivo della dose di Quentiax avvenga più lentamente e che la dose terapeutica giornaliera venga ridotta rispetto ai pazienti più giovani. La clearance plasmatica media della quetiapina è risultata ridotta del 30-50% nei pazienti anziani rispetto ai pazienti più giovani. I pazienti anziani devono partire da 50 mg/die. La dose può essere aumentata con incrementi di 50 mg/die fino ad una dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità del singolo paziente.
Nei pazienti anziani con episodi depressivi maggiori associati a DDM, il dosaggio iniziale deve essere di 50 mg/die ai Giorni 1-3, aumentando a 100 mg/die al Giorno 4 e 150 mg/die al Giorno 8. Deve essere utilizzata la dose minima efficace, cominciando con 50 mg/die. Qualora fosse richiesto un aumento della dose a 300 mg/die, sulla base della valutazione del singolo paziente, questo deve effettuarsi non prima del Giorno 22 di trattamento.
L'efficacia e la sicurezza non sono state valutate nei pazienti di età superiore a 65 anni con episodi depressivi associati al disturbo bipolare.
Popolazione pediatrica
L'uso di Quentiax non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa della mancanza di dati che ne supportino l'uso in questa fascia di età. I dati al momento disponibili provenienti da studi clinici controllati con placebo sono riportati nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2.
Pazienti con danno renale
Non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con danno renale.
Pazienti con compromissione epatica
La quetiapina viene ampiamente metabolizzata a livello epatico. Pertanto, Quentiax deve essere usato con cautela nei pazienti con nota compromissione epatica, in modo particolare durante le fasi iniziali del trattamento. I pazienti con compromissione epatica devono partire da 50 mg/die. L'aggiustamento della dose può avvenire con incrementi pari a 50 mg/die fino a raggiungere la dose efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente.
Modo di somministrazione
Quentiax deve essere somministrato una volta al giorno a stomaco vuoto. Le compresse devono essere deglutite intere e non divise, masticate o frantumate.
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La somministrazione concomitante degli inibitori del citocromo P450 3A4, come gli inibitori dell'HIV proteasi, gli antifungini azolici, eritromicina, claritromicina e nefazodone, è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Poichè Quentiax ha numerose indicazioni, si deve tener conto del profilo di sicurezza del farmaco rispetto alla diagnosi del singolo paziente e alla dose da somministrare.
L'efficacia e la sicurezza a lungo termine nei pazienti con DDM non sono state valutate nel trattamento complementare, tuttavia l'efficacia e la sicurezza a lungo termine sono state analizzate in pazienti adulti in monoterapia (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica
La quetiapina non è raccomandata per l'uso nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni, a causa della mancanza di dati che ne supportino l'uso in questa fascia di età. Gli studi clinici con quetiapina hanno evidenziato che in aggiunta al noto profilo di sicurezza osservato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si verificano con una frequenza superiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell'appetito, innalzamento della prolattina sierica, vomito, rinite e sincope), o possono avere implicazioni differenti per i bambini e gli adolescenti (sintomi extrapiramidali e irritabilità) con l'identificazione di uno di questi che non era mai stato riportato precedentemente negli studi condotti su soggetti adulti (aumenti della pressione arteriosa). Nei bambini e negli adolescenti sono state osservate anche alterazioni dei test di funzionalità tiroidea.
Inoltre, le implicazioni nel lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e la maturazione non sono state analizzate oltre le 26 settimane. Analogamente, le implicazioni nel lungo termine relative allo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note.
Negli studi clinici controllati con placebo condotti su pazienti bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata ad un'aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8).
Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico
La depressione è associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Questo rischio persiste fino ad una remissione significativa. Poiché tale miglioramento potrebbe non verificarsi nel corso delle prime settimane o più di trattamento, i pazienti devono essere strettamente monitorati fino al raggiungimento di tale miglioramento. Dall'esperienza clinica generale si è osservato che il rischio di suicidio può aumentare nelle fasi precoci del miglioramento. Inoltre, i medici devono considerare il rischio potenziale di eventi correlati al suicidio dopo la brusca interruzione del trattamento con quetiapina, dovuti ai noti fattori di rischio per la patologia in questione.
Anche altri disturbi psichiatrici per i quali viene prescritta la quetiapina possono essere associati ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio. Oltre a ciò, queste patologie possono esistere in co-morbilità con episodi depressivi maggiori. Le stesse precauzioni seguite per il trattamento di pazienti con episodi depressivi maggiori devono perciò essere adottate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici.
I pazienti con un'anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio, o coloro che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento sono esposti ad un rischio maggiore di ideazione suicidaria o tentativo di suicidio, e devono pertanto essere sottoposti a stretta sorveglianza durante il trattamento. Una metanalisi condotta su studi clinici controllati con placebo con farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con l'uso di antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti di età inferiore a 25 anni.
Durante la terapia deve essere effettuato un attento monitoraggio dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specie nelle fasi iniziali del trattamento e in seguito alle variazioni di dosaggio. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di controllare qualsiasi eventuale peggioramento clinico, comportamento o ideazione suicidaria e variazioni inusuali del comportamento, e di richiedere immediatamente un intervento medico se tali sintomi si presentano.
In studi clinici a breve termine controllati con placebo condotti su pazienti con episodi depressivi maggiori associati al disturbo bipolare è stato osservato un rischio maggiore di eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti (di età inferiore a 25 anni) trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs 0%). Negli studi clinici su pazienti con DDM l'incidenza di eventi correlati al suicidio osservata nei giovani adulti (di età inferiore a 25 anni) è stata del 2,1% (3/144) per quetiapina e dell'1,3% (1/75) per il placebo.
Rischio metabolico
Considerato il rischio osservato di peggioramento del profilo metabolico, incluse variazioni di peso corporeo, glucosio ematico (vedere iperglicemia) e lipidi, osservate negli studi clinici, i parametri metabolici del paziente devono essere controllati regolarmente durante il trattamento. Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8).
Sintomi extrapiramidali
Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti trattati per episodi depressivi maggiori correlati a disturbo bipolare e disturbo depressivo maggiore, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell'incidenza di sintomi extrapiramidali (SEP) rispetto al placebo (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L'uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di agitazione soggettivamente spiacevole o disturbante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata da un'incapacità a rimanere seduti o fermi. Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che manifestino questi sintomi, l'incremento della dose potrebbe rivelarsi nocivo.
Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva si deve considerare una riduzione della dose o l'interruzione della terapia con quetiapina. I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8)
Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come sedazione (vedere paragrafo 4.8). Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare e disturbo depressivo maggiore, l'insorgenza di tale evento si verifica generalmente entro i primi 3 giorni di trattamento ed è prevalentemente di intensità da lieve a moderata. I pazienti che sperimentano sonnolenza di grave intensità possono richiedere controlli più frequenti per un minimo di 2 settimane dall'insorgenza di sonnolenza o fino al miglioramento dei sintomi, e deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento.
Il trattamento con quetiapina è stato associato ad ipotensione ortostatica e capogiri correlati (vedere paragrafo 4.8) i quali, analogamente alla sonnolenza, insorgono solitamente durante la fase iniziale di titolazione del dosaggio. Ciò può aumentare il verificarsi di lesioni accidentali (cadute), specialmente nella popolazione anziana. Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non saranno a conoscenza della loro sensibilità individuale al farmaco.
La quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con patologie cardiovascolari note, patologie cerebrovascolari o altre condizioni predisponenti all'ipotensione. Se si verifica ipotensione ortostatica si deve considerare una riduzione della dose o un regime di titolazione graduale, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare sottostante.
Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze nell'incidenza di crisi epilettiche nei pazienti trattati con quetiapina o placebo. Non ci sono dati disponibili sull'incidenza di crisi epilettiche in pazienti con storia di disturbi epilettici. Come per gli altri antipsicotici, si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti con anamnesi di crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.8).
Sindrome maligna da neurolettici
La sindrome maligna da neurolettici è stata associata al trattamento con farmaci antipsicotici, compresa quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Le manifestazioni cliniche comprendono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento di creatinfosfochinasi. In tali circostanze, il trattamento con quetiapina deve essere interrotto e deve essere istituita un'appropriata terapia medica.
Neutropenia grave e agranulocitosi
Negli studi clinici con quetiapina è stata riferita grave neutropenia (conta dei neutrofili globuli bianchi (GB) ed un'anamnesi di neutropenia iatrogena. Tuttavia si sono verificati casi in pazienti senza fattori di rischio preesistenti. La somministrazione di quetiapina deve essere interrotta nei pazienti con una conta dei neutrofili segni e sintomi di infezione, e la conta dei neutrofili deve essere regolarmente monitorata (fino a quando superi valori di 1,5 X 109/l) (vedere paragrafo 5.1).
La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre, in particolare in assenza di chiari fattori predisponenti e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato.
I pazienti devono esser avvisati di riferire immediatamente la comparsa di segni e sintomi coerenti con agranulocitosi o infezione (ad es. febbre, debolezza, letargia o mal di gola) in qualunque momento durante la terapia con quetiapina. Questi pazienti devono eseguire tempestivamente la conta dei GB e la conta assoluta dei neutrofili (CAN), soprattutto in assenza di fattori predisponenti.
Interazioni
Vedere anche paragrafo 4.5.
L'uso concomitante di quetiapina con potenti induttori enzimatici epatici come la carbamazepina o la fenitoina riduce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, con possibili ripercussioni sull'efficacia della terapia. Nei pazienti trattati con induttori enzimatici epatici, il trattamento con quetiapina può essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici della terapia con quetiapina superino i rischi della sospensione degli induttori enzimatici epatici. È importante che ogni variazione riguardante gli induttori sia graduale e, se necessario, sostituita da un farmaco non induttore (per es. sodio valproato).
Peso corporeo
Nei pazienti trattati con quetiapina è stato riportato un aumento del peso corporeo; i pazienti devono essere monitorati e trattati in maniera clinicamente appropriata in base alle linee-guida dell'antipsicotico utilizzato (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Iperglicemia
Raramente sono stati segnalati casi di iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, compresi alcuni casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8). In taluni casi un precedente aumento del peso corporeo poteva rappresentare un fattore predisponente. È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in base alle linee-guida dell'antipsicotico utilizzato. I pazienti trattati con qualsiasi farmaco antipsicotico, quetiapina inclusa, devono essere monitorati per possibili segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza), mentre i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per diabete mellito devono essere regolarmente controllati per un possibile peggioramento del controllo del glucosio. Il peso corporeo deve essere sottoposto a controlli regolari.
Lipidi
Negli studi clinici con quetiapina sono stati osservati aumenti dei trigliceridi, LDL e del colesterolo totale, ed una riduzione del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8). Gli aumenti dei lipidi devono essere gestiti in modo clinicamente appropriato.
Prolungamento dell'intervallo QT
La quetiapina, negli studi clinici e durante l'uso secondo le istruzioni riportate nell'RCP, non è stata associata ad incrementi persistenti dell'intervallo QT assoluto. Nell'esperienza di post-commercializzazione il prolungamento dell'intervallo QT è stato osservato con quetiapina a dosi terapeutiche (vedere Paragrafo 4.8) e nel sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9). Come con altri antipsicotici, si deve avere cautela nella prescrizione di quetiapina a pazienti con patologie cardiovascolari o anamnesi familiare di prolungamento del QT. Si deve prestare cautela anche nella prescrizione di quetiapina con farmaci noti per allungare l'intervallo QT o con neurolettici concomitanti, soprattutto nei soggetti anziani, nei pazienti con sindrome del QT lungo congenita, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.5).
Cardiomiopatia e miocardite
Negli studi clinici e nel corso dell'esperienza post-marketing sono stati riferiti cardiomiopatia e miocardite, tuttavia non è stato stabilito una relazione casuale con quetiapina. Il trattamento con quetiapina deve essere rivalutato in pazienti con sospetta cardiomiopatia o miocardite.
Sospensione
Dopo improvvisa cessazione della terapia con quetiapina sono stati riportati sintomi da sospensione acuta come insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri ed irritabilità. Si consiglia un'interruzione graduale nell'arco di un periodo di almeno 1-2 settimane (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza
L'uso di quetiapina non è autorizzato per il trattamento di psicosi correlata alla demenza.
In studi clinici randomizzati controllati con placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento di circa 3 volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto. Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. La quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per ictus.
In una metanalisi eseguita su farmaci antipsicotici atipici, è stato riportato un incremento del rischio di morte rispetto al placebo nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza. Tuttavia, in due studi clinici con quetiapina controllati verso placebo della durata di 10 settimane nella stessa popolazione di pazienti (n=710; età media: 83 anni; range: 56-99 anni) l'incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata del 5,5% contro il 3,2% del gruppo trattato con placebo. I pazienti di questi studi sono deceduti per varie cause in linea con quanto atteso per questa popolazione. Questi dati non hanno stabilito una relazione causale tra il trattamento con quetiapina e la morte in pazienti anziani con demenza.
Disfagia
Con quetiapina è stata riportata disfagia (vedere paragrafo 4.8). La quetiapina deve essere utilizzata con cautela in pazienti a rischio di polmonite per aspirazione.
Stipsi e ostruzione intestinale
La stipsi rappresenta un fattore di rischio per l'ostruzione intestinale. Stipsi e ostruzione intestinale sono stati riportati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8). Sono compresi casi fatali in pazienti che hanno un maggior rischio di ostruzione intestinale, inclusi quelli in trattamento con terapie multiple concomitanti che riducono la motilità intestinale e/o quelli che potrebbero non riportare sintomi di stipsi. I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere gestiti con un attento monitoraggio e pronto intervento.
Tromboembolismo venoso (TEV)
Con l'uso di farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV). Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante il trattamento con quetiapina ed adottare appropriate misure preventive.
La pancreatite è stata evidenziata negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing. Tra le segnalazioni post-marketing, mentre non per tutti i casi era possibile identificare i fattori di rischio, molti pazienti avevano fattori che sono noti per essere associati a pancreatite, come aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), calcoli biliari, e il consumo di alcool.
Informazioni aggiuntive
I dati relativi all'uso di quetiapina in associazione con valproato di sodio o litio negli episodi maniacali acuti da moderati a gravi sono limitati; tuttavia, la terapia combinata è risultata ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). I dati hanno evidenziato un effetto additivo alla settimana 3.
Lattosio
Quentiax contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Sodio
Ogni compressa a rilascio prolungato da 150 mg contiene 14,53 mg di sodio.
Ogni compressa a rilascio prolungato da 200 mg contiene 19,38 mg di sodio.
Dosi maggiori di 1 compressa contengono più di 23 mg (1 mmol) di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta per il controllo del sodio.
Ogni compressa a rilascio prolungato da 150 mg contiene 29,06 mg di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta per il controllo del sodio.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Poiché la quetiapina esplica la sua attività primariamente a livello del sistema nervoso centrale, deve essere usata con cautela in associazione con altri farmaci ad attività centrale e con alcool.
Il (CYP) 3A4 è il principale enzima del sistema del citocromo P450 responsabile del metabolismo della quetiapina. In uno studio di interazione in volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (dosaggio di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore del CYP3A4, ha causato un aumento dell'AUC di quetiapina di 5-8 volte. Per tale motivo, l'uso concomitante di quetiapina ed inibitori del CYP3A4 è controindicato. Si raccomanda inoltre di non assumere succo di pompelmo durante la terapia con quetiapina.
In uno studio in pazienti trattati con dosi multiple per la valutazione della farmacocinetica di quetiapina, somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici), la cosomministrazione di carbamazepina ha aumentato significativamente la clearance della quetiapina. Questo incremento della clearance ha ridotto l'esposizione sistemica della quetiapina (misurata dall'AUC) in media del 13% rispetto alla somministrazione di sola quetiapina, sebbene in alcuni pazienti sia stato osservato un effetto più marcato. Come conseguenza di tale interazione possono prodursi concentrazioni plasmatiche ridotte che possono interferire con l'efficacia della terapia con quetiapina. La somministrazione contemporanea di quetiapina e fenitoina (un altro induttore del sistema enzimatico microsomiale) ha indotto un marcato aumento della clearance della quetiapina, pari a circa il 450%. Nei pazienti in trattamento con induttori degli enzimi epatici, il trattamento con quetiapina può essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici della quetiapina superino il rischio della sospensione degli induttori enzimatici epatici. È importante che ogni variazione di tali induttori avvenga gradualmente e, se necessario, che venga sostituita da un farmaco non induttore (per es. valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4).
La co-somministrazione di antidepressivi a base di imipramina (un noto inibitore del CYP 2D6) o fluoxetina (un noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6) non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La contemporanea somministrazione degli antipsicotici risperidone o aloperidolo non altera significativamente la farmacocinetica della quetiapina. L'uso concomitante di quetiapina e tioridazina causa un incremento della clearance di quetiapina di circa il 70%.
La co-somministrazione di cimetidina non altera il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La farmacocinetica del litio non viene alterata dalla contemporanea somministrazione di quetiapina.
In uno studio randomizzato della durata di 6 settimane con litio e quetiapina a rilascio prolungato verso placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania acuta, nel gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio è stata osservata una maggiore incidenza di eventi extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento di peso rispetto al gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo (vedere paragrafi 5.1).
La somministrazione contemporanea di valproato di sodio e quetiapina non influenza in modo clinicamente rilevante la farmacocinetica dei due prodotti. In uno studio retrospettivo su bambini/adolescenti che hanno ricevuto valproato, quetiapina o entrambi, è stata riscontrata un'alta incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo in terapia con l'associazione dei due farmaci rispetto ai gruppi in monoterapia.
Non sono stati eseguiti studi formali di interazione con i farmaci cardiovascolari più comunemente utilizzati.
Si deve usare cautela quando quetiapina viene somministrata in concomitanza con farmaci noti per determinare squilibri elettrolitici o aumenti dell'intervallo QTc.
Sono stati segnalati casi di falso positivo nei risultati di test immunoenzimatici per il metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina. Si raccomanda di confermare i risultati dubbi dei test di screening immunoenzimatici mediante appropriata tecnica cromatografica.
04.6 Gravidanza ed allattamento
Gravidanza
La modesta quantità di dati pubblicati sulle gravidanze esposte (ovvero 300-1000 esiti di gravidanza), inclusi rapporti individuali, e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento. Tuttavia, sulla base dei dati disponibili, non può essere tratta una conclusione definitiva. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità per la riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, la quetiapina deve essere usata durante la gravidanza solo se i benefici giustificano i potenziali rischi.
Terzo trimestre
I neonati esposti ad antipsicotici (inclusa la quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse inclusi sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati devono essere attentamente monitorati.
Allattamento
Sulla base di dati molto limitati provenienti da pubblicazioni relative all'escrezione di quetiapina nel latte materno, il grado di escrezione alle dosi terapeutiche non era concordante. A causa della mancanza di dati consistenti, la decisione di continuare ad allattare o di interrompere la terapia con Quentiax deve essere presa tenendo conto del beneficio dell'allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna.
Fertilità
Nell'uomo, gli effetti di quetiapina sulla fertilità non sono stati valutati. Nel ratto sono stati osservati effetti relativi a elevati livelli di prolattina, anche se questi non sono direttamente rilevanti per l'uomo (vedere paragrafo 5.3, dati preclinici).
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
A causa dei suoi effetti principali a carico del sistema nervoso centrale, la quetiapina può interferire con attività che richiedono vigilanza mentale. Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di non guidare o utilizzare macchinari fino a quando non sia nota la loro sensibilità al farmaco.
04.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le Reazioni Avverse al Farmaco (ADR) più comunemente riportate con quetiapina (≥10%) sono sonnolenza, capogiri, secchezza della bocca, cefalea, sintomi da astinenza (sospensione), aumento dei trigliceridi nel sangue, aumento del colesterolo totale (prevalentemente del colesterolo LDL), riduzione del colesterolo HDL, aumento di peso, ridotta emoglobina e sintomi extrapiramidali.
Tabella delle reazioni avverse
L'incidenza di ADR associate alla terapia con quetiapina è riportata nella tabella sottostante (tabella 1), secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995).
Tabella 1: ADR associate alla terapia con quetiapina
Le frequenze degli eventi avversi sono classificate secondo la seguente convenzione:
Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100,
Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota | |
Patologie delsistema emolinfopoietico | Diminuzione dell'emoglobina22 | Leucopenia1,28, diminuzione della conta dei neutrofili, aumento degli eosinofili27 | Trombocitopenia, anemia, diminuzione della conta delle piastrine13 | Agranulocitosi26 | Neutropenia1 | |
Disturbi delsistema immunitario | Ipersensibilità (incluse reazioni allergiche cutanee) | Reazione anafilattica5 | ||||
Patologieendocrine | Iperprolattinemia15, diminuzione della T4 totale24, diminuzione della T4 libera24, diminuzione della T3 totale24, aumento del TSH24 | Diminuzione della T3 libera24, ipotiroidismo21 | Secrezione inappropriate dell'ormone antidiuretico | |||
Disturbi delmetabolismo e della nutrizione | Aumento dei livelli di trigliceridi nel sangue10,30, aumento del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL)11,30, diminuzione del colesterolo HDL17,30, aumento ponderale8,30 | Aumento dell'appetito, aumento del glucosio nel sangue fino a livelli iperglicemici6,30 | Iponatriemia19, diabete mellito1,5 | Sindrome metabolica29 | Esacerbazione di diabete preesistente | |
Disturbi psichiatrici | Sogni anomali ed incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicidario20 | Sonnambulismo ed altri eventi correlati come parlare nel sonno e disturbo dell'alimentazione correlato al sonno | ||||
Patologie delsistema nervoso | Capogiri4,16, sonnolenza2,16, cefalea, sintomi extrapiramidali1,21 | Disartria | Crisi epilettiche1, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva1,5, sincope4,16 | |||
Patologiedell'occhio | Visione offuscata | |||||
Patologiecardiache | Tachicardia4, palpitazioni | Prolungamento dell'intervallo QT1,12,18, Bradicardia32 | ||||
Patologie vascolari | Ipotensione ortostatica4,16 | Tromboembolismo venoso1 | ||||
Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea23 | Rinite | ||||
Patologiegastrointestinali | Secchezza della bocca | Stipsi, dispepsia, vomito25 | Disfagia7 | Pancreatite1, Ostruzione intestinale/Ileo | ||
Patologieepatobiliari | Aumento dell'alanina aminotransferasi nel sangue (ALT)3, aumento dei livelli di gamma-GT3 | Aumento delle transaminasi aspartato nel sangue (AST)3 | Ittero5, epatite | |||
Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema5, Sindrome di Stevens- Johnson5 | Necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme | ||||
Patologie delsistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo | Rabdomiolisi | |||||
Patologie renali eurinarie | Ritenzione urinaria | |||||
Condizioni digravidanza, puerperio eperinatali | Sindrome neonatale da astinenza da farmaco 31 | |||||
Patologiedell'apparato riproduttivo e della mammella | Disfunzioni sessuali | Priapismo, galattorrea, gonfiore mammario, disturbi mestruali | ||||
Patologiesistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Sintomi da astinenza (interruzione)1,9 | Astenia lieve, edema periferico, irritabilità, piressia | Sindrome maligna da neurolettici1, ipotermia | |||
Esami diagnostici | Aumenti della creatinfosfochinasi nel sangue14 |
(1) Vedere paragrafo 4.4.
(2) Può verificarsi sonnolenza, generalmente durante le prime due settimane di trattamento, che si risolve solitamente proseguendo la somministrazione di quetiapina.
(3) In alcuni pazienti trattati con quetiapina sono stati osservati aumenti asintomatici (scostamento da normale a > 3x LSN in qualsiasi momento) delle transaminasi sieriche (ALT, AST) o dei livelli di gamma-GT. Tali aumenti sono stati generalmente reversibili proseguendo la terapia con quetiapina.
(4) Come altri antipsicotici con attività alfa1 bloccante adrenergica, quetiapina può comunemente indurre ipotensione ortostatica, associata a capogiri, tachicardia e, in alcuni pazienti, sincope, specialmente durante la fase iniziale di titolazione della dose (vedere Paragrafo 4.4).
(5) Il Calcolo delle Frequenze per queste ADR deriva esclusivamente dai dati di post-commercializzazione della formulazione di quetiapina a rilascio immediato.
(6) Glucosio a digiuno ≥ 126 mg/dl (≥ 7,0 mmol/l) o glucosio non a digiuno ≥ 200 mg/dL (≥ 11,1 mmol/l) in almeno un'occasione.
(7) Un aumento del tasso di disfagia con quetiapina rispetto al placebo è stato osservato solo negli studi clinici sulla depressione bipolare.
(8) Basato su un aumento ponderale >7% rispetto al peso iniziale. Si verifica prevalentemente durante le prime settimane di trattamento nei pazienti adulti.
(9) I seguenti sintomi da astinenza sono stati osservati più frequentemente in studi clinici acuti, in monoterapia controllati verso placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri ed irritabilità. L'incidenza di queste reazioni è diminuita significativamente dopo 1 settimana dall'interruzione del farmaco.
(10) Trigliceridi ≥200 mg/dl (≥2,258 mmol/l) (pazienti di età ≥18 anni) o ≥150 mg/dl (≥1,694 mmol/l) (pazienti di età
(11) Colesterolo ≥240 mg/dl (≥6,2064 mmol/l) (pazienti di età ≥18 anni) o ≥200 mg/dl (≥5,172 mmol/l) (pazienti di età
(12) Vedere testo sottostante.
(13) Piastrine ≤100 x 109/l in almeno un'occasione.
(14) Basati su segnalazioni da studi clinici di eventi avversi relativi ad aumento della creatinfosfochinasi non associato a sindrome maligna da neurolettici.
(15) Livelli di prolattina (pazienti di età >18 anni): >20 mcg/l (>869,56 pmol/l) nei maschi; >30 mcg/l (>1304,34 pmol/l) nelle femmine in qualunque momento di osservazione.
(16) Possono provocare cadute.
(17) Colesterolo HDL:
(18) Incidenza di pazienti con QTc passato da
(19) Variazione da >132 mmol/l a ≤ 132 mmol/l in almeno un caso.
(20) Durante la terapia con quetiapina o subito dopo la sospensione del trattamento sono stati riportati casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
(21) Vedere paragrafo 5.1
(22) La diminuzione dell'emoglobina a valori ≤ 13 g/dl (8,07 mmol/l) nei maschi e ≤ 12 g/dl (7,45 mmol/l) nelle femmine si è verificata in almeno un'occasione nell'11% dei pazienti trattati con quetiapina in tutti gli studi clinici, incluse le estensioni in aperto. In questi pazienti, la diminuzione massima media dell'emoglobina in qualsiasi momento è stata di -150 g/dl.
(23) Queste segnalazioni si sono spesso verificate in corso di tachicardia, capogiri, ipotensione ortostatica e/o preesistenti malattie cardiorespiratorie concomitanti.
(24) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo in tutti gli studi clinici. Le variazioni della T4 totale, T4 libera, T3 totale e T3 libera sono definite come 5 mIU/l in qualunque momento.
(25) Sulla base dell'aumentata percentuale di vomito nei pazienti anziani (≥ 65 anni di età).
(26) Basato sullo scostamento dei neutrofili da ≥1,5 x 109/l a
(27) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo al basale in tutti gli studi clinici. Le variazioni degli eosinofili sono definite come ≥ 1 x 109 cellule/l in qualunque momento.
(28) Basato sullo scostamento dal normale valore di base a valori potenzialmente clinicamente importanti in qualsiasi momento successivo al basale in tutti gli studi clinici. Le variazioni dei globuli bianchi sono definite come ≤ 3 x 109 cellule/l in qualunque momento.
(29) Basato su segnalazioni relative a sindrome metabolica in tutti gli studi clinici con quetiapina.
(30) Negli studi clinici è stato osservato in alcuni pazienti un peggioramento di più di uno dei fattori metabolici come peso, glucosio ematico e lipidi (vedere paragrafo 4.4)
(31) Vedere paragrafo 4.6.
(32) Può verificarsi all'inizio del trattamento o poco dopo ed essere associata a ipotensione e/o sincope. Frequenza basata su segnalazioni di eventi avversi di bradicardia ed eventi correlati in tutti gli studi clinici con quetiapina.
In seguito all'uso di neurolettici sono stati riportati casi di prolungamento dell'intervallo QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta, che vengono considerati effetti di questa classe di farmaci.
Popolazione pediatrica
Le stesse ADR sopra descritte per gli adulti devono essere considerate per i bambini e per gli adolescenti. La tabella seguente riassume le ADR che si verificano con frequenza maggiore nei bambini e negli adolescenti (di età compresa tra 10 e 17 anni) rispetto alla popolazione adulta oppure ADR che non sono state identificate nella popolazione adulta.
Tabella 2: ADR nei bambini e negli adolescenti associate alla terapia con quetiapina che si verificano con frequenza maggiore rispetto agli adulti o non identificate nella popolazione adulta
Le frequenze degli eventi avversi sono classificate secondo la seguente convenzione:
Molto comune (>1/10), comune (>1/100, 1/1000, 1/10.000,
SOC | Molto comune | Comune |
Patologie endocrine | Innalzamenti dei livelli di prolattina1 | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Aumento dell'appetito | |
Patologie del sistema nervoso | Sintomi extrapiramidali3,4 | Sincope |
Patologie vascolari | Aumenti della pressione sanguigna2 | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Rinite | |
Patologie gastrointestinali | Vomito | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Irritabilità3 |
(1) Livelli di prolattina (pazienti di età 20 mcg/l (>869,56 pmol/l) nei maschi; >26 mcg/l (>1130,428 pmol/l) nelle femmine in qualunque momento di osservazione. Meno dell'1% dei pazienti ha riportato un aumento del livello di prolattina >100 mcg/l.
(2) Basati sul superamento delle soglie clinicamente significative (adattate dai criteri del National Institutes of Health) oppure aumenti >20 mmHg per la pressione arteriosa sistolica o >10 mmHg per la pressione arteriosa diastolica in qualunque momento di osservazione in due studi clinici in acuto (3-6 settimane) controllati con placebo condotti nei bambini e negli adolescenti.
(3) Nota: la frequenza ricalca quella osservata nei pazienti adulti, ma l'irritabilità potrebbe essere associata a diverse implicazioni cliniche nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti.
(4) Vedere paragrafo 5.1.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio
Sintomi
In generale, i segni e sintomi riportati sono riconducibili ad un potenziamento degli effetti farmacologici noti del farmaco, ovvero sonnolenza e sedazione, tachicardia ed ipotensione.
Il sovradosaggio può portare a prolungamento dell'intervallo QT, crisi epilettiche, stato epilettico, rabdomiolisi, depressione respiratoria, ritenzione urinaria, confusione, vaneggiamento e/o agitazione, coma o decesso. I pazienti con grave patologia cardiovascolare preesistente possono essere più a rischio di sviluppare effetti da sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4, Ipotensione ortostatica).
Trattamento del sovradosaggio
Non esiste un antidoto specifico per la quetiapina. Nei casi con manifestazioni più gravi, deve essere considerata la possibilità di un coinvolgimento di diversi farmaci, e si raccomandano quindi procedure di cura intensiva, comprese l'instaurazione ed il mantenimento della pervietà delle vie aeree a supporto di un'adeguata ossigenazione e ventilazione, monitorando la funzionalità cardiovascolare.
In base alla letteratura pubblicata, i pazienti con delirio e agitazione e una chiara sindrome anticolinergica possono essere trattati con fisostigmina (1-2 mg), sotto monitoraggio ECG continuo. Questa non è raccomandata come trattamento standard a causa del potenziale effetto negativo sulla conduzione cardiaca. La fisostigmina può essere utilizzata in assenza di aberrazioni all'ECG. Non usare la fisostigmina in caso di disritmia, blocco cardiaco di qualsiasi grado o ampiamento del QRS.
Sebbene non sia stata valutata la prevenzione dell'assorbimento nei casi di sovradosaggio, si può tenere in considerazione la lavanda gastrica nei casi di grave intossicazione, da eseguire, se possibile, entro un'ora dall'ingestione. Si deve considerare anche la somministrazione di carbone attivo.
Nei casi di sovradosaggio da quetiapina, l'ipotensione refrattaria deve essere trattata con misure appropriate come ad esempio fluidi endovenosi e/o agenti simpatico mimetici. Devono essere evitate epinefrina e dopamina, poiché la beta stimolazione può peggiorare l'ipotensione durante l'instaurarsi dell'alfablocco indotto dalla quetiapina.
Un'accurata supervisione medica ed un appropriato monitoraggio devono essere garantiti fino alla guarigione del paziente.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antipsicotici; diazepine, oxazepine e tiazepine.
Codice ATC: N05A H04.
Meccanismo d'azione
La quetiapina è un farmaco antipsicotico atipico. La quetiapina ed il metabolita attivo presente nel plasma umano, norquetiapina, interagiscono con un ampio spettro di recettori neurotrasmettitoriali. La quetiapina e la norquetiapina presentano un'affinità per i recettori cerebrali serotoninergici (5HT2) e dopaminergici D1- e D2. Si ritiene che la combinazione di un antagonismo recettoriale con maggiore selettività per i recettori 5HT2 rispetto ai recettori D2 contribuisca alle proprietà antipsicotiche cliniche e alla ridotta predisposizione di quetiapina ad indurre effetti indesiderati di natura extrapiramidale (EPS) rispetto agli antipsicotici tipici. La quetiapina e la norquetiapina non possiedono affinità apprezzabile per i recettori delle benzodiazepine ma possiedono un'affinità elevata per i recettori alfa 1 adrenergici e istaminergici, moderata affinità per i recettori alfa 2 adrenergici e affinità da moderata a elevata per numerosi recettori muscarinici. L'inibizione del NET e l'azione di agonista parziale sui siti 5HT1A da parte della norquetiapina potrebbero contribuire all'efficacia terapeutica di quetiapina come antidepressivo.
Effetti farmacodinamici
La quetiapina è risultata attiva nei test di valutazione dell'attività antipsicotica, come il test di evitamento condizionato. È in grado altresì di bloccare l'azione degli agonisti dopaminergici, come valutato sia da un punto di vista comportamentale che elettrofisiologico, e aumenta la concentrazione dei metaboliti della dopamina, considerati indicatori neurochimici dell'attività di blocco dei recettori D2.
Nei test preclinici di predittività di sintomi extrapiramidali (EPS), la quetiapina si è dimostrata diversa dagli antipsicotici tipici, presentando un profilo atipico. La somministrazione cronica di quetiapina non provoca una supersensibilità dei recettori dopaminergici D2. La quetiapina induce solo una debole catalessia alle dosi efficaci per il blocco dei recettori dopaminergici D2. Dopo somministrazione cronica la quetiapina dimostra selettività per il sistema limbico attraverso il blocco della depolarizzazione dell'area mesolimbica senza effetto sull'area nigrostriatale in cui sono presenti i neuroni dopaminergici. La quetiapina dopo somministrazione acuta e cronica mostra una minima propensione all'insorgenza di manifestazioni distoniche nella scimmia Cebus sensibilizzata all'aloperidolo o libera da trattamento farmacologico (Vedere paragrafo 4.8).
Efficacia clinica
Schizofrenia
L'efficacia delle compresse di quetiapina a rilascio prolungato nel trattamento della schizofrenia è stata dimostrata in uno studio clinico della durata di 6 settimane controllato con placebo, condotto in pazienti che rispondevano ai criteri del DSM-IV per la diagnosi di schizofrenia, ed in uno studio clinico controllato con farmaco attivo sul passaggio da quetiapina a rilascio immediato a quetiapina a rilascio prolungato in pazienti ambulatoriali affetti da schizofrenia clinicamente stabili.
La variabile di esito primaria nello studio controllato con placebo era rappresentata dalla variazione dal controllo basale alla valutazione finale del punteggio totale della scala PANSS. La somministrazione di quetiapina a rilascio prolungato 400 mg/die, 600 mg/die e 800 mg/die è stata associata a miglioramenti statisticamente significativi dei sintomi psicotici rispetto al placebo. L'entità dell'effetto delle dosi da 600 mg e 800 mg è risultata superiore rispetto a quella della dose da 400 mg.
In uno studio clinico controllato con comparatore attivo della durata di 6 settimane, che ha confrontato il passaggio da un farmaco all'altro, la variabile di esito primaria era rappresentata dalla quota di pazienti che hanno manifestato mancanza di efficacia, cioè che hanno interrotto lo studio per mancata efficacia terapeutica o il cui punteggio totale alla scala PANSS risultava aumentato del 20% o più nelle visite successive a quella di randomizzazione. Nei pazienti stabilizzati con quetiapina a rilascio immediato a dosi comprese tra 400 mg ed 800 mg, l'efficacia si è mantenuta invariata quando i pazienti sono passati ad una dose giornaliera equivalente di quetiapina a rilascio prolungato in un'unica somministrazione.
In uno studio a lungo termine in pazienti schizofrenici stabilizzati trattati con quetiapina a rilascio prolungato per 16 settimane, quetiapina a rilascio prolungato si è dimostrato più efficace rispetto al placebo nella prevenzione delle ricadute. Il rischio stimato di recidiva dopo 6 mesi di trattamento è stato del 14,3% per il gruppo di pazienti trattati con quetiapina a rilascio prolungato contro il 68,2% dei pazienti trattati con placebo. La dose media è stata di 669 mg. Non sono emerse ulteriori osservazioni sulla sicurezza associate al trattamento con quetiapina a rilascio prolungato fino a 9 mesi (media 7 mesi). In particolare, non è stato riscontrato un aumento delle segnalazioni di eventi avversi correlati a EPS ed incremento ponderale nel trattamento prolungato con quetiapina a rilascio prolungato.
Disturbo bipolare
Nel trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi in due studi clinici in monoterapia, quetiapina ha dimostrato un'efficacia superiore al placebo nella riduzione dei sintomi maniacali alla terza ed alla dodicesima settimana. L'efficacia di quetiapina a rilascio prolungato è stata ulteriormente comprovata mostrando differenze significative rispetto al placebo in un altro studio della durata di 3 settimane. Quetiapina a rilascio prolungato è stato somministrato in un intervallo di dosaggio compreso tra 400 a 800 mg/die, e la dose media è stata approssimativamente di 600 mg/die. I dati relativi alla somministrazione di quetiapina in combinazione con valproato di sodio o litio nel trattamento degli episodi maniacali acuti da moderati a gravi alla terza e sesta settimana sono limitati; tuttavia, la terapia combinata è stata ben tollerata. I dati hanno evidenziato un effetto additivo alla settimana 3. Un secondo studio non ha dimostrato effetti addizionali alla settimana 6.
In uno studio clinico in pazienti con episodi depressivi associati a disturbo bipolare di tipo I o II, la somministrazione di 300 mg/die di quetiapina a rilascio prolungato ha mostrato un'efficacia superiore rispetto al placebo nella riduzione del punteggio totale della scala MADRS.
In 4 ulteriori studi clinici con quetiapina, della durata di 8 settimane condotti in pazienti con episodi depressivi da moderati a gravi associati a disturbo bipolare di tipo I o II, quetiapina a rilascio immediato 300 mg e 600 mg si è dimostrato significativamente superiore al placebo negli esiti relativi ai parametri di efficacia valutati: miglioramento medio del punteggio della scala MADRS e risposta clinica del paziente con un miglioramento di almeno il 50% del punteggio totale della scala MADRS rispetto al basale. Non è stata rilevata una differenza nell'entità dell'effetto tra i pazienti che hanno ricevuto la dose di quetiapina a rilascio immediato da 300 mg e quelli che hanno ricevuto la dose da 600 mg.
Nella fase di prosecuzione di due di questi studi, si è osservato che il trattamento a lungo termine di pazienti che avevano risposto al trattamento con quetiapina a rilascio immediato 300 o 600 mg si è rivelato efficace rispetto al placebo in termini di prevenzione dei sintomi depressivi ma non dei sintomi maniacali.
In due studi per la prevenzione delle recidive che hanno valutato l'effetto della quetiapina in associazione a stabilizzatori dell'umore in pazienti con episodi maniacali, depressivi o misti, l'associazione con quetiapina si è dimostrata superiore agli stabilizzatori dell'umore in monoterapia nell'aumentare il tempo alla recidiva di un qualsiasi episodio di alterazione dell'umore (maniacale, misto o depressivo). La quetiapina è stata somministrata due volte al giorno per un totale di 400 mg - 800 mg al giorno in terapia combinata con litio o valproato.
In uno studio randomizzato della durata di 6 settimane con litio e quetiapina a rilascio prolungato verso placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania acuta, la differenza del miglioramento medio nel punteggio della scala YMRS tra il gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio e il gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo è stata di 2,8 punti e la differenza percentuale dei responder (definita come miglioramento del 50% rispetto al basale nel punteggio della scala YMRS) è stato dell'11% (79% nel gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio vs. 68% nel gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo).
In uno studio a lungo termine (fino a 2 anni di trattamento) che ha valutato la prevenzione di recidive in pazienti con episodi maniacali, depressivi o misti, la quetiapina ha mostrato di essere superiore al placebo nel prolungare il tempo alla ricomparsa di un qualsiasi episodio di alterazione dell'umore (maniacale, misto o depressivo) in pazienti con disturbo bipolare di tipo I. Il numero di pazienti che ha manifestato un evento correlato all'umore è stato rispettivamente di 91 (22,5%) nel gruppo trattato con quetiapina, 208 (51,5%) nel gruppo trattato con placebo e 95 (26,1%) nel gruppo trattato con litio. Nei pazienti che hanno risposto al trattamento con quetiapina, nel confronto tra quelli che hanno continuato il trattamento e quelli che sono poi passati al trattamento con litio, i risultati hanno indicato che il passaggio al litio non sembra associato ad aumento del tempo di ricaduta di evento dell'umore.
Episodi depressivi maggiori associati a DDM
Due studi a breve termine (6 settimane) hanno arruolato pazienti che avevano mostrato una risposta inadeguata ad almeno un farmaco antidepressivo. Quetiapina a rilascio prolungato 150 mg e 300 mg/die somministrato come terapia aggiuntiva alla terapia antidepressiva in corso (amitriptilina, bupropione, citalopram, duloxetina, escitalopram, fluoxetina, paroxetina, sertralina o venlafaxina) ha dimostrato un'efficacia superiore rispetto alla sola terapia antidepressiva nel ridurre i sintomi depressivi, come dimostrato dal miglioramento nel punteggio totale della scala MADRS (variazione media LS vs placebo pari a 2-3, 3 punti).
L'efficacia e la sicurezza a lungo termine in pazienti con DDM non è stata valutata come terapia aggiuntiva, tuttavia questi parametri sono stati valutati in pazienti adulti in monoterapia (vedere sotto).
I seguenti studi sono stati condotti con quetiapina a rilascio prolungato in monoterapia, tuttavia quetiapina a rilascio prolungato è indicato solo per la terapia complementare:
In tre su quattro studi a breve termine (fino a 8 settimane) in monoterapia condotti in pazienti con disturbo depressivo maggiore, quetiapina a rilascio prolungato 50 mg, 150 mg e 300 mg/die ha dimostrato un'efficacia superiore rispetto al placebo nel ridurre i sintomi depressivi, come evidenziato dal miglioramento del punteggio totale della scala Montgomery-Åsberg Depression Rating Scale (MADRS) (variazione media LS vs placebo di 2-4 punti).
In uno studio di prevenzione delle recidive in monoterapia, i pazienti con episodi depressivi stabilizzati con il trattamento in aperto con quetiapina a rilascio prolungato per almeno 12 settimane sono stati randomizzati per ricevere quetiapina compresse a rilascio prolungato una volta al giorno o placebo per un periodo fino a 52 settimane. La dose media di quetiapina a rilascio prolungato durante la fase di randomizzazione è stata di 177 mg/die. L'incidenza di ricadute è stata del 14,2% per i pazienti trattati con quetiapina a rilascio prolungato e 34,4% per i pazienti trattati con placebo.
In uno studio a breve termine (9 settimane) condotto in pazienti anziani non affetti da demenza (di età compresa tra 66 e 89 anni) con disturbo depressivo maggiore, quetiapina a rilascio prolungato somministrato in dosi flessibili comprese tra 50 mg e 300 mg/die ha dimostrato un'efficacia superiore al placebo nel ridurre i sintomi depressivi, come evidenziato dal miglioramento del punteggio totale della scala MADRS (variazione media LS vs placebo -7,54). In questo studio i pazienti randomizzati per ricevere quetiapina a rilascio prolungato sono stati trattati con 50 mg/die nei Giorni 1-3, e la dose poteva poi essere aumentata a 100 mg/die il Giorno 4, 150 mg/die il Giorno 8 fino a 300 mg/die, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità. La dose media di quetiapina a rilascio prolungato era di 160 mg/die. Ad eccezione dell'incidenza dei sintomi extrapiramidali (vedere paragrafo 4.8 e 'Sicurezza clinica' sottostante) la tollerabilità di quetiapina a rilascio prolungato in dose singola giornaliera nei pazienti anziani è risultata sovrapponibile a quella degli adulti (di età compresa tra 18 e 65 anni). La quota di pazienti randomizzati di età superiore ai 75 anni era del 19%.
Sicurezza clinica
In studi clinici a breve termine controllati con placebo sulla schizofrenia e la mania bipolare, l'incidenza aggregata di sintomi extrapiramidali è risultata simile al placebo (schizofrenia: 7,8% per quetiapina e 8,0% per placebo; mania bipolare: 11,2% per quetiapina e 11,4% per placebo). Percentuali superiori di sintomi extrapiramidali sono state osservate nei pazienti trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo in studi clinici a breve termine controllati con placebo nel DDM e nella depressione bipolare. In studi clinici a breve termine controllati con placebo sulla depressione bipolare, l'incidenza aggregata di sintomi extrapiramidali è stata dell'8,9% per quetiapina contro il 3,8% del placebo. In studi clinici a breve termine controllati con placebo in monoterapia nel disturbo depressivo maggiore, l'incidenza aggregata di sintomi extrapiramidali è stata del 5,4% per quetiapina a rilascio prolungato e 3,2% per il placebo. In uno studio clinico a breve termine controllato con placebo in monoterapia condotto in pazienti anziani con disturbo depressivo maggiore, l'incidenza aggregata di sintomi extrapiramidali è stata del 9,0% per quetiapina a rilascio prolungato e 2,3% per il placebo. Sia nella depressione bipolare che nel DDM, l'incidenza dei singoli eventi avversi (per es. acatisia, disturbo extrapiramidale, tremore, discinesia, distonia, agitazione, contrazioni muscolari involontarie, iperattività psicomotoria e rigidità muscolare) non ha superato il 4% in tutti i gruppi di trattamento.
In studi controllati con placebo a breve termine (durata dalle 3 alle 8 settimane) e con dose fissa (da 50 mg/die a 800 mg/die), l'incremento medio ponderale nei pazienti trattati con quetiapina variava tra 0,8 kg per la dose giornaliera da 50 mg e 1,4 kg per la dose giornaliera da 600 mg (con un incremento minore per la dose giornaliera da 800 mg), contro 0,2 kg registrati nei pazienti trattati con placebo. La percentuale di pazienti trattati con quetiapina che ha riportato un aumento del peso corporeo ≥7% variava tra 5,3% per la dose giornaliera da 50 mg e 15,5% per la dose giornaliera da 400 mg (con un incremento minore per le dosi giornaliere da 600 e 800 mg), contro 3,7% dei pazienti trattati con placebo.
In uno studio randomizzato della durata di 6 settimane con litio e quetiapina a rilascio prolungato verso placebo e quetiapina a rilascio prolungato in pazienti adulti con mania acuta, ha indicato che l'associazione di quetiapina a rilascio prolungato con litio porta ad un numero maggiore di eventi avversi (63% vs. 48% nel gruppo in trattamento con quetiapina a rilascio prolungato e placebo). I risultati relativi alla sicurezza hanno mostrato un'incidenza maggiore di sintomi extrapiramidali nel 16,8% dei pazienti del gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio e nel 6,6% dei pazienti del gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo, la maggioranza dei quali consistenti in tremore, riferito nel 15,6% del pazienti del gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio e nel 4,9% del gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo. L'incidenza della sonnolenza è stata più elevata nel gruppo in trattamento con quetiapina a rilascio prolungato con terapia aggiuntiva a base di litio (12,7%) rispetto al gruppo in trattamento con quetiapina a rilascio prolungato con terapia aggiuntiva a base di placebo (5,5%). Inoltre, una percentuale più elevata di pazienti trattati nel gruppo con terapia aggiuntiva a base di litio (8,0%) ha avuto un aumento ponderale (≥7%) al termine del trattamento rispetto ai pazienti trattati nel gruppo con terapia aggiuntiva a base di placebo (4,7%).
Gli studi di prevenzione delle recidive di durata superiore prevedevano un periodo in aperto (compreso tra 4 e 36 settimane) durante il quale i pazienti venivano trattati con quetiapina, seguito da un periodo di sospensione randomizzata durante il quale i pazienti venivano randomizzati per ricevere quetiapina o placebo. Per i pazienti randomizzati a quetiapina, l'aumento ponderale medio durante il periodo in aperto è stato di 2,56 kg, ed alla settimana 48 del periodo di randomizzazione l'aumento di peso medio è stato di 3,22 kg, rispetto alla fase in aperto basale. Per i pazienti randomizzati a placebo, l'aumento ponderale medio durante il periodo in aperto è stato di 2,39 kg, ed alla settimana 48 del periodo di randomizzazione l'aumento di peso medio è stato di 0,89 kg, rispetto alla fase in aperto basale.
In studi controllati con placebo in pazienti anziani con psicosi correlata a demenza, l'incidenza di eventi avversi cerebrovascolari per 100 pazienti-anno non è risultata superiore nei pazienti trattati con quetiapina rispetto ai pazienti trattati con placebo.
In tutti gli studi clinici a breve termine in monoterapia controllati con placebo condotti in pazienti con conta iniziale dei neutrofili ≥1,5 x 109/l, l'incidenza di almeno una conta dei neutrofili 0,5 -
Il trattamento con quetiapina è stato associato a piccole riduzioni dose-correlate dei livelli degli ormoni tiroidei. L'incidenza degli scostamenti nel livello del TSH è stata 3,2% per quetiapina verso 2,7% per il placebo. L'incidenza dei reciproci scostamenti potenzialmente significativi dal punto di vista clinico nei livelli di T3 o T4 e TSH in questi studi clinici sono stati rari e le variazioni nei livelli degli ormoni tiroidei non sono generalmente associate a ipotiroidismo clinicamente sintomatico. La riduzione del T4 totale e libero è risultata massima nelle prime sei settimane di trattamento con quetiapina, senza ulteriori riduzioni nel trattamento a lungo termine. In almeno 2/3 dei casi, la cessazione della terapia con quetiapina è stata associata ad un'inversione degli effetti sul T4 totale e libero, indipendentemente dalla durata del trattamento.
Cataratta/opacità del cristallino
In uno studio clinico condotto allo scopo di valutare il potere catarattogeno di quetiapina (200-800 mg/giorno) rispetto a risperidone (2-8 mg/giorno) in pazienti con schizofrenia o disturbo schizo-affettivo, la percentuale di pazienti, con almeno 21 mesi di esposizione, che ha presentato un aumento del grado di opacizzazione del cristallino è risultata non superiore nel gruppo quetiapina (4%) rispetto al gruppo risperidone (10%).
Popolazione pediatrica
Efficacia clinica
L'efficacia e la sicurezza di quetiapina sono state valutate in uno studio clinico della durata di 3 settimane controllato con placebo per il trattamento della mania (n = 284 pazienti provenienti dagli Stati Uniti, di età compresa tra 10 e 17 anni). Circa il 45% della popolazione di pazienti presentava una diagnosi supplementare di ADHD. Inoltre, è stato eseguito uno studio della durata di 6 settimane controllato con placebo per il trattamento della schizofrenia (n = 222 pazienti di età compresa tra 13 e 17 anni). In entrambi gli studi sono stati esclusi i pazienti con nota non responsività al trattamento con quetiapina. Il trattamento con quetiapina prevedeva una dose iniziale di 50 mg/die, portati a 100 mg/die al Giorno 2; successivamente la dose è stata progressivamente aggiustata per raggiungere un dosaggio mirato (mania 400-600 mg/die; schizofrenia 400-800 mg/die), tramite incrementi di 100 mg/die suddivisi in due o tre somministrazioni giornaliere.
Nello studio sulla mania, la differenza della variazione media LS rispetto al basale nel punteggio totale della scala YMRS (farmaco attivo meno placebo) è stata pari a -5,21 per quetiapina 400 mg/die -6,56 per quetiapina 600 mg/die. Le percentuali dei pazienti responsivi (miglioramento della YMRS ≥50%) sono state del 64% per quetiapina 400 mg/die, 58% per 600 mg/die e 37% nel braccio di trattamento con placebo.
Nello studio sulla schizofrenia, la differenza della variazione media LS rispetto al basale nel punteggio totale della scala PANSS (farmaco attivo meno placebo) è stata pari a -8,16 per quetiapina 400 mg/die e -9,29 per quetiapina 800 mg/die. La quetiapina non si è dimostrata superiore al placebo sia nel regime a basso dosaggio (400 mg/die) che a quello con dose elevata (800 mg/die) in termini di percentuale di pazienti che hanno risposto al trattamento, definito come una riduzione ≥30% del punteggio totale iniziale della scala PANSS. Le dosi più elevate hanno indotto un tasso di risposta numericamente inferiore sia negli studi sulla mania che in quelli sulla schizofrenia.
In un terzo studio a breve termine in monoterapia controllato con placebo con quetiapina a rilascio prolungato in bambini e adolescenti (10-17 anni di età) con depressione bipolare, l'efficacia non è stata dimostrata.
Non sono disponibili dati sul mantenimento dell'effetto o sulla prevenzione della recidiva in questa fascia d'età.
Sicurezza clinica
Negli studi clinici pediatrici a breve termine con quetiapina descritti sopra, la percentuale di EPS nel braccio attivo vs placebo è stata del 12,9% vs. 5,3% nello studio sulla schizofrenia, 3,6% vs. 1,1% nello studio sulla mania bipolare e 1,1% vs. 0% nello studio sulla depressione bipolare. Le percentuali dell'aumento ponderale ≥ 7% rispetto al peso corporeo al basale nel braccio attivo vs. placebo sono state del 17% vs. 2,5% negli studi sulla schizofrenia e sulla mania bipolare e 12,5% vs. 6% nello studio sulla depressione bipolare. Le percentuali di eventi correlati al suicidio nel braccio attivo vs. placebo sono state 1,4% vs. 1,3% nello studio sulla schizofrenia, 1,0% vs. 0% nello studio sulla mania bipolare e 1,1% vs. 0% nello studio sulla depressione bipolare. Durante fase di estensione di follow-up post-trattamento dello studio sulla depressione bipolare, si sono verificati due ulteriori eventi correlati al suicidio; uno di questi pazienti era in trattamento con quetiapina all'epoca dell'evento.
Sicurezza a lungo termine
Un prolungamento degli studi clinici in acuto condotto in aperto per un periodo di 26 settimane (n = 380 pazienti), con somministrazione di dosi flessibili di quetiapina comprese tra 400 e 800 mg/die, ha fornito ulteriori dati sulla sicurezza. Nei bambini e negli adolescenti sono stati riportati aumenti della pressione sanguigna e, con frequenza superiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti, sono stati osservati aumenti dell'appetito, sintomi extrapiramidali ed innalzamenti dei livelli sierici di prolattina (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Per quanto riguarda l'aumento ponderale, per l'aggiustamento del dosaggio secondo la normale crescita dei soggetti nel lungo termine, è stato utilizzato un incremento di almeno una deviazione standard di 0,5% rispetto al basale dell'Indice di Massa Corporea (BMI) come indicatore di un significativo cambiamento clinico; il 18.3% dei pazienti trattati con quetiapina per almeno 26 settimane soddisfacevano questo criterio.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
La quetiapina è ben assorbita dopo somministrazione orale. Quetiapina a rilascio prolungato raggiunge il picco di concentrazione plasmatica per quetiapina e norquetiapina circa 6 ore dopo la somministrazione (Tmax). Le concentrazioni molari di picco allo stato stazionario del metabolita attivo norquetiapina sono pari al 35% di quelle osservate per quetiapina.
Il profilo farmacocinetico di quetiapina e norquetiapina è lineare e dose-proporzionale per dosi fino a 800 mg somministrati una volta al giorno. L'area sotto la curva tempo-concentrazione plasmatica (AUC) di quetiapina a rilascio prolungato somministrato una volta al giorno è comparabile con quella ottenuta con la stessa dose giornaliera totale di quetiapina a rilascio immediato somministrato due volte al giorno, mentre la concentrazione plasmatica massima (Cmax) è del 13% più bassa allo stato stazionario. Nel confronto tra quetiapina a rilascio prolungato e quetiapina a rilascio immediato l'AUC del metabolita norquetiapina risulta inferiore del 18%.
In uno studio che ha esaminato gli effetti del cibo sulla biodisponibilità di quetiapina, si è osservato che un pasto ad alto contenuto di grassi produce un aumento statisticamente significativo della Cmax e dell'AUC di quetiapina a rilascio prolungato pari rispettivamente al 50% e al 20% circa. Non si può escludere che l'effetto di un pasto ad alto contenuto di grassi possa incidere in modo maggiore. Per contro, un pasto leggero non ha prodotto un effetto significativo sulla Cmax e sull'AUC della quetiapina. Si raccomanda di assumere quetiapina a rilascio prolungato una volta al giorno lontano dai pasti.
Distribuzione
Il legame della quetiapina alle proteine plasmatiche è pari a circa l'83%.
Dopo somministrazione di quetiapina radiomarcata, il prodotto viene ampiamente metabolizzato a livello epatico e si ritrova immodificato nelle urine e nelle feci in quantità inferiore al 5% del composto progenitore.
Studi condotti in vitro hanno dimostrato che il CYP3A4 è l'enzima principale responsabile del metabolismo della quetiapina mediato dal citocromo P450. La norquetiapina viene principalmente prodotta ed eliminata tramite il CYP3A4.
Si è osservato che la quetiapina e diversi suoi metaboliti (compresa la norquetiapina) sono deboli inibitori in vitro delle attività 1A2, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4 del citocromo P450 umano. In vitro l'inibizione dei CYP è stata osservata solo a concentrazioni circa 5 - 50 volte più elevate di quelle riscontrabili nell'uomo a dosi comprese tra 300 e 800 mg/die. Sulla base di questi risultati in vitro, è improbabile che la co-somministrazione di quetiapina ed altri farmaci provochi un'inibizione clinicamente significativa del metabolismo degli altri farmaci mediato dal citocromo P450. Dagli studi condotti negli animali sembra che la quetiapina possa indurre gli enzimi del citocromo P450. In uno specifico studio di interazione condotto in pazienti psicotici, tuttavia, non è stato osservato alcun aumento dell'attività del citocromo P450 dopo somministrazione di quetiapina.
Eliminazione
L'emivita di eliminazione di quetiapina e norquetiapina è rispettivamente di circa 7 e 12 ore. Circa il 73% del farmaco radiomarcato viene escreto nelle urine ed il 21% nelle feci, mentre il composto immodificato rappresenta una quota inferiore al 5%. La frazione di dose molare media di quetiapina libera e del metabolita attivo norquetiapina presente nel plasma umano è escreta nelle urine in misura
Popolazioni speciali
Sesso:
Il profilo farmacocinetico di quetiapina non differisce tra uomini e donne.
Anziani
Il valore medio della clearance di quetiapina negli anziani è inferiore di circa il 30-50% di quello riscontrato in soggetti adulti di età compresa tra 18 e 65 anni.
Danno renale
Il valore medio di clearance plasmatica della quetiapina si riduce di circa il 25% nei soggetti con grave danno renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min/1,73 m2), ma i valori individuali di clearance rientrano nell'intervallo di normalità per i soggetti sani.
Compromissione epatica
Il valore medio di clearance plasmatica della quetiapina si riduce di circa il 25% nei soggetti con nota compromissione epatica (cirrosi alcolica stabile). Poiché la quetiapina è ampiamente metabolizzata dal fegato, i soggetti con funzione epatica compromessa possono presentare livelli plasmatici del farmaco più elevati, che possono richiedere un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.2).
Popolazione pediatrica
I dati di farmacocinetica sono stati campionati in 9 bambini di età compresa tra 10 e 12 anni e 12 adolescenti, in trattamento, allo stato stazionario, con 400 mg di quetiapina a rilascio immediato due volte al giorno. Allo stato stazionario, i livelli plasmatici normalizzati dalla dose del composto progenitore, quetiapina, nei bambini e negli adolescenti (di età compresa tra 10 e 17 anni) si presentavano in genere simili a quelli degli adulti, sebbene la Cmax nei bambini si posizionava al limite superiore dell'intervallo di valori osservato negli adulti. L'AUC e la Cmax per il metabolita attivo norquetiapina erano superiori rispettivamente del 62% e del 49% nei bambini (di età compresa tra 10 e 12 anni), e del 28% e 14% rispettivamente negli adolescenti (di età compresa tra 13 e 17 anni), rispetto agli adulti.
Non sono disponibili informazioni sull'uso di quetiapina a rilascio prolungato nei bambini e negli adolescenti.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
In una serie di studi di genotossicità in vitro ed in vivo non è stata evidenziata genotossicità. Negli animali da laboratorio esposti a livelli clinicamente rilevanti sono state osservate le seguenti alterazioni, che a tutt'oggi non sono state confermate nelle ricerche cliniche a lungo termine:
Nel ratto è stata osservata deposizione di pigmento nella ghiandola tiroidea; nella scimmia cynomolgus sono state riportate ipertrofia delle cellule follicolari tiroidee, abbassamento dei livelli plasmatici di T3, diminuzione della concentrazione di emoglobina e diminuzione della conta dei globuli rossi e dei globuli bianchi; nel cane è stata riportata opacità del cristallino e cataratta (per cataratta ed opacità del cristallino vedere paragrafo 5.1).
In uno studi di tossicità embrio-fetale nel coniglio l'incidenza fetale di flessura carpale/tarsiale era aumentata. Questo effetto si è verificato in presenza di effetti evidenti sulla madre quali riduzione del peso corporeo. Questi effetti sono stati manifesti a livelli di esposizione della madre simili o lievemente superiore a quelle nell'uomo alla massima dose terapeutica. La rilevanza di questi risultati nell'uomo non è nota.
In uno studio sulla fertilità nel ratto, sono stati osservati riduzione marginale nella fertilità maschile e pseudogravidanza, intervallo precoitale aumentato e gravidanza ridotta. Questi effetti sono stati collegati ad elevati livelli di prolattina, e non sono direttamente rilevanti nell'uomo a causa delle differenze tra le specie nel controllo ormonale della riproduzione.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Nucleo della compressa
Ipromellosa
Lattosio monoidrato
Disodio fosfato diidrato
Rivestimento
Alcool polivinilico
Titanio diossido (E171)
Macrogol
Talco
Ossido di ferro rosso (E172) - solo nelle compresse a rilascio prolungato da 150 mg
Ossido di ferro giallo (E172)
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
2 anni
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Blister OPA/Alu/PVC/Alu
Confezioni: 10, 30, 50, 60, 90 e 100 compresse a rilascio prolungato.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
KRKA, d.d., Novo mesto, marjeka cesta 6, 8501 Novo mesto, Slovenia
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
041195557 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 10 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195569 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 30 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195571 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 50 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195583 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 60 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195595 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 90 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195607 - "150 mg compresse a rilascio prolungato" 100 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195619 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 10 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195621 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 30 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195633 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 50 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195645 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 60 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195658 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 90 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195660 - "200 mg compresse a rilascio prolungato" 100 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195672 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 10 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195684 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 30 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195696 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 50 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195708 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 60 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195710 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 90 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
041195722 - "300 mg compresse a rilascio prolungato" 100 compresse in blister opa/alu/pvc/alu
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
12/2015
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
12/2015