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Fine ricetta

Ingredienti Ricetta

Per il baccalà

Per la polenta

Materiale Occorrente

  • Casseruola con coperchio
  • Ciotole per l'ammollo dello stoccafisso
  • Guanti in lattice per pulire il pesce
  • Tagliere e coltelli per pulire lo stoccafisso
  • Bicarbonato per l'ammollo del pesce

Valori Nutrizionali

Valori nutrizionali (100 g) Il baccalà alla veneta è un “piatto unico” assolutamente ipocalorico. Si tratta di una ricetta tradizionale che vanta caratteristiche nutrizionali buone, per non dire ottime! Innanzi tutto, il baccalà possiede un ottimo apporto proteico (ad alto valore biologico) e un bassissimo apporto di lipidi (in particolare saturi e colesterolo); parallelamente, la polenta provvede ad incrementare la quantità di carboidrati complessi della pietanza che, in tal modo, esula dalla necessità di impiegare il pane in accompagnamento (ideale per celiaci). NB. Il baccalà alla veneta richiede comunque l'impiego di un contorno di verdura per innalzare l'apporto di vitamine termolabili (soprattutto C) e di fibra alimentare (altrimenti insufficienti). La porzione media di baccalà alla veneta “cotto” equivale a circa 300-400g, compreso di polenta.
Nota bene: il profilo accidico (% acidi grassi saturi ed insaturi) non è disponibile nel dettaglio, ma vede una netta prevalenza dei grassi mono (olio di oliva) e polinsaturi (stoccafisso)



Valore energetico: 89 Kcal
Carboidrati: 6,7 g

Proteine: 8,5 g

Grassi: 3,3 g
Fibre: 0,2 g

Baccalà alla Veneta

Categoria: Secondi piatti / Ricette Pasquali / Ricette Regionali / Ricette per le Festività / Ricette Senza Glutine / Ricette dietetiche Light
Tempo di Preparazione 255 minuti
Note: 15 minuti per la pulitura del pesce + 3-4 ore di cottura (+ 3 giorni per l’ammollo)
Per quante persone 4 persone Costo: medio

Descrizione Ricetta

Nota bene
Il termine “baccalà” è spesso utilizzato in modo improprio. Più corretto infatti sarebbe parlare di stoccafisso, ovvero di merluzzo norvegese, reperibile essiccato o congelato (dopo essere stato ammollato). Il vero baccalà è invece quello fresco conservato sottosale. Se si utilizza lo stoccafisso essiccato, è necessario iniziare la preparazione della ricetta tre giorni prima, mettendo in ammollo il pesce in acqua fredda con un cucchiaio di bicarbonato di sodio, cambiando l’acqua dell’ammollo ogni giorno, per tre giorni. Al quarto giorno, rimuovere il pesce, privarlo della pelle e delle lische.

  1. Dopo aver spolpato lo stoccafisso (o baccalà che dir si voglia) e privato dalle lische, si può immediatamente procedere con la cottura. Versare il baccalà in una casseruolina, aggiustare di sale e pepe, aggiungere un paio di spicchi di aglio schiacciati o ridotti in piccoli pezzi, 3-4 cucchiai di olio ed il vino bianco.
  2. Sciogliere il concentrato di pomodoro in un po’ d’acqua, dunque distribuirlo sopra allo stoccafisso.
  3. Chi lo desidera, può aggiungere altri aromi, come ad esempio chiodi di garofano o cannella.
  4. Riporre la casseruola sul fuoco, portare ad ebollizione. Successivamente, proseguire la cottura a fuoco molto dolce per circa 3-4 ore, facendo ben attenzione che il liquido non asciughi eccessivamente: in questo caso, sarà sufficiente aggiungere ancora un po’ di vino bianco od acqua, cercando di non far perdere il bollore al pesce.
  5. Servire il baccalà con qualche fettina di polenta abbrustolita.

Il commento di Alice - PersonalCooker

Ecco, questa è la variante leggera del baccalà alla veneta: la cottura lenta e prolungata, e la qualità dello stoccafisso, hanno dunque permesso di ottenere un piatto gustoso ma molto più leggero e meno calorico rispetto alla ricetta tradizionale del baccalà alla veneta che prevede ingenti quantità di olio.